“25 aprile. Un’occasione per agire: educare, testimoniare, costruire comunità”

“25 aprile. Un’occasione per agire: educare, testimoniare, costruire comunità”

26 Aprile 2025 Off Di Redazione
Il 25 aprile rappresenta per l’Italia – e per Galatina – molto più di una semplice ricorrenza: è il giorno in cui si celebra la Liberazione dal nazifascismo, la conquista della libertà e della democrazia, valori che sono costati sacrifici e coraggio a intere generazioni. È una memoria collettiva che dovrebbe unire e stimolare senso civico, soprattutto nei giovani.
Quest’anno, il sindaco di Galatina ha fatto proprio l’invito del ministro Musumeci a celebrare il 25 aprile “con sobrietà”, in segno di rispetto per il lutto nazionale proclamato dopo la morte di Papa Francesco. Tuttavia, questa richiesta di sobrietà si è scontrata con la decisione di collocare una giostra proprio dove si sarebbe dovuta svolgere la manifestazione, generando perplessità e polemiche. Un gesto che rischia di svuotare di significato la ricorrenza e di trasmettere ai cittadini, soprattutto ai più giovani, un messaggio ambiguo sulla gerarchia dei valori e sulla coerenza delle istituzioni.
Come ha sottolineato Antonio Padellaro, l’invito alla sobrietà rischia di apparire come una “frase ridicola”, se non accompagnato da gesti concreti e coerenti. La memoria della Resistenza e della Liberazione non può essere ridotta a un atto formale o, peggio, a un fastidio da gestire in modo burocratico.
A rendere ancora più urgente una riflessione profonda è quanto accaduto recentemente a Galatina: il pestaggio di un minorenne da parte di una “baby gang” nella stazione ferroviaria, un episodio di violenza che ha scioccato la comunità e che è stato tristemente rilanciato anche sui social. Questi fatti sono il sintomo di una perdita di riferimenti etici e civici tra i giovani, che troppo spesso non trovano negli adulti e nelle istituzioni esempi credibili di responsabilità e impegno.
La madre della giovane vittima ha chiesto di non distogliere lo sguardo dalla violenza, ma di affrontarla con coraggio e verità, affinché simili episodi non si ripetano e si possa finalmente avviare un percorso di sensibilizzazione e prevenzione.
In questo contesto, gesti come quello del cancelliere Marra, che si è presentato con un cartello di protesta, assumono un valore simbolico importante. Sono segnali che dimostrano come la società civile possa ancora reagire e richiamare tutti, istituzioni comprese, al senso autentico del 25 aprile: scegliere da che parte stare, difendere la libertà e la dignità di ogni persona, non solo con le parole ma con azioni concrete.
Quest’anno il 25 aprile cade nei giorni di lutto per il funerale di Papa Francesco, figura che ha saputo parlare di pace, solidarietà e inclusione più di molti leader politici. Nel suo ricordo, e in quello di chi ha lottato per la libertà, è necessario ribadire che la memoria non è un esercizio retorico, ma una chiamata all’azione.
La libertà non è mai un regalo. È una conquista. E ogni generazione ha il dovere di difenderla, di rinnovarla, di estenderla a chi ancora non la conosce. Ricordare il 25 aprile non è solo onorare il passato: è scegliere da che parte stare, ancora una volta.
Per chi crede che sia ancora possibile invertire la rotta, il 25 aprile deve essere un’occasione per agire: educare, testimoniare, costruire comunità. Solo così la festa della Liberazione continuerà a essere un faro per le nuove generazioni, e non un ricordo svuotato di senso.
Aggiungendo alla riflessione precedente, è importante sottolineare che in altri comuni le celebrazioni del 25 aprile si sono svolte regolarmente, seppur in forma sobria, come richiesto dal lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Questo dimostra che è possibile onorare la memoria della Liberazione e i suoi valori fondamentali anche in un clima di sobrietà, senza rinunciare alla dignità della celebrazione.
Va ricordato che anche a Galatina, negli anni passati, il 25 aprile è sempre stato celebrato con sobrietà e rispetto, in linea con quanto avvenuto quest’anno a Lecce e in molti altri comuni italiani. La differenza, però, sta nella coerenza e nell’attenzione al contesto: mentre altrove si è scelto di mantenere la solennità e il decoro della ricorrenza, a Galatina la decisione di posizionare una giostra nel luogo della manifestazione ha dato un segnale contraddittorio, rischiando di sminuire il valore della giornata e di confondere soprattutto i più giovani sul significato profondo del 25 aprile.
Loredana Tundo
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