“Danzare il Mito”: performance site-specific frutto del dialogo tra corpo e paesaggio

“Danzare il Mito”: performance site-specific frutto del dialogo tra corpo e paesaggio

6 Agosto 2025 Off Di Redazione

Prosegue all’insegna della multidisciplinarietà l’edizione 2025 del “SEI Festival” che, con il claim Cerchi nell’acqua, omaggio al cantautore Paolo Benvegnù, sta accompagnando il pubblico per tutta l’estate. Questa sera, alle ore 21, a Palazzo Risolo di Specchia, spazio alla danza con la restituzione finale di “Danzare il Mito”, residenza artistica ideata da Maristella Martella con la Compagnia Tarantarte. Dopo quattro giorni di laboratorio gratuito e aperto a tutte e tutti, tra musica, teatro e movimento, i partecipanti daranno vita a una performance site-specific frutto del dialogo tra corpo e paesaggio.

Partendo dall’osservazione delle figure danzanti – satiri, menadi e baccanti – raffigurate nella pittura vascolare greca e magnogreca, le persone sono state guidate in un viaggio corporeo tra espressione individuale e immaginario collettivo. La danza, intesa come linguaggio universale e non verbale, diventa veicolo di contenuti simbolici, memorie ancestrali e pratiche rituali. Il corpo si fa specchio del vissuto personale, ma anche custode di tracce condivise, trasformandosi in mezzo di creazione e dialogo con il tempo e lo spazio. L’attività si configura così come un’immersione sensoriale e creativa, capace di trasformare il gesto artistico in un ponte tra passato e presente.

Nella performance la storica architettura del palazzo diventerà scenografia viva, in cui danza, musica e teatro si intrecciano per evocare memorie antiche e generare nuove connessioni con lo spazio. Ogni ambiente si trasformerà in luogo narrativo e simbolico, animato da corpi danzanti che reinterpretano miti mediterranei e ritualità arcaiche. Le coreografie si adatteranno organicamente agli spazi, valorizzandone geometrie, luci e stratificazioni del passato. Il corpo danzante si fa ponte tra le epoche, restituendo significato a pietre, affreschi e architetture, e offrendo al pubblico un’occasione unica per vivere l’antico palazzo non solo come custode di memoria, ma come luogo attivo di creazione e relazione. Come in ogni tappa di Danzare il Mito, anche questa restituzione nasce in dialogo con il contesto: le suggestioni architettoniche e le vibrazioni storiche del palazzo guidano la composizione coreografica e musicale, dando vita a un’opera irripetibile, profondamente radicata nel luogo che la accoglie.

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