Al via l’VIII Stagione Concertistica di Opera Prima

Al via l’VIII Stagione Concertistica di Opera Prima

11 Ottobre 2025 Off Di Redazione

Al via oggi l’ottava edizione della Stagione Concertistica di Opera Prima, con la direzione artistica di Ludovica Rana. Organizzata dall’omonima Associazione Musicale presieduta da Vincenzo Rana, è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura e il sostegno della Regione Puglia. Si presenta anche quest’anno con un variegato programma – che si concluderà in primavera 2026 – con cui si conferma punto di riferimento nella vita musicale salentina e pugliese più in generale, ospitando alcuni fra i più rappresentativi interpreti della scena regionale e nazionale.

Intanto, ecco la prima parte della stagione: cinque concerti differenti tra ottobre, novembre e dicembre 2025, di scena nel Teatro “Oratorio Don Orione” di Arnesano, che rimane cuore della rassegna, ma anche nel Teatrino dell’ex Convitto Palmieri di Lecce e nella Sala Vizzi di San Pancrazio Salentino, che accoglieranno un appuntamento a testa. Si va dal raffinato duo cameristico del primo appuntamento alle grandi pagine del repertorio pianistico e operistico, attraverso un percorso artistico che unisce la scoperta di nuovi linguaggi musicali alla riscoperta dei capolavori immortali.

Si parte, appunto, questa sera (ore 19.30) con Contemporanea ma non troppo, con Andrea Carrozzo (sassofono) e Valeria Fasiello (pianoforte), interpreti di un programma che spazia da Debussy a compositori del nostro tempo (Desenclos, Yoshimatsu, Ciminiello, David) in un equilibrio perfetto tra sperimentazione e melodia: un viaggio attraverso i linguaggi del Novecento e del nuovo millennio, dove la contemporaneità dialoga con la tradizione.

È un programma di rara raffinatezza quello del concerto d’apertura di stagione: traccia un percorso ideale attraverso oltre un secolo di evoluzione del linguaggio musicale per sassofono, strumento che nel corso del novecento ha saputo conquistare una propria dignità artistica emancipandosi dalle origini bandistiche per approdare alle più sofisticate espressioni della contemporaneità.

Il concerto apre con uno dei manifesti del novecento storico, la Rhapsodie di Claude Debussy, dove in pochi minuti si dispiega l’intera poetica debussiana. Dalle sonorità impressioniste che evocano paesaggi sonori sospesi tra sogno e realtà, fino agli slanci più appassionati che anticipano la sensualità jazzistica. Qui presentata nell’arrangiamento di Vincent David che restituisce all’opera la sua dimensione cameristica originaria. Composta nel 1908 per il Concorso del Conservatorio di Parigi, la Rhapsodie rappresenta uno dei primi capolavori del repertorio saxofonistico.

Il programma prosegue con Prélude, cadence et finale di Alfred Desenclos, pagina emblematica del repertorio francese contemporaneo che testimonia la perfetta sintesi tra tradizione e innovazione.

Il cuore del programma è rappresentato dalla Fuzzy Bird Sonata del compositore giapponese Takashi Yoshimatsu, opera che inaugura un dialogo interculturale tra Oriente e Occidente attraverso un linguaggio musicale che l’autore stesso definisce “neo-romanticismo”. I tre movimenti – Run, Bird, Sing, Bird, Fly, Bird – delineano un percorso narrativo che trasforma il saxofono in un uccello dalle mille voci, capace di correre, cantare e volare attraverso paesaggi sonori di straordinaria suggestione poetica.

Dalla Francia al Giappone fino al Salento. È con Le forme del fuoco del leccese Daniele Ciminiello che il treno della musica contemporanea torna a casa. Una pagina fresca che rivela la maturità espressiva della nuova generazione di compositori italiani. L’opera esplora le molteplici metamorfosi dell’elemento igneo attraverso una scrittura che alterna momenti di contemplazione estatica a esplosioni di energia primordiale, in un gioco continuo di contrasti timbrici e dinamici.

Il concerto si conclude con Nuée ardente di Vincent David, compositore e saxofonista di fama internazionale che ha saputo rinnovare il repertorio contemporaneo dello strumento. L’opera, il cui titolo evoca le nubi vulcaniche incandescenti, rappresenta un’apoteosi sonora che fonde virtuosismo strumentale e ricerca timbrica in una dimensione espressiva di rara intensità drammatica.

Il programma “Contemporanea… ma non troppo” si configura dunque come un viaggio attraverso le molteplici anime del saxofono contemporaneo, dalle suggestioni impressioniste francesi alle contaminazioni interculturali nipponiche, dall’eleganza neoclassica italiana alle sperimentazioni timbriche più audaci, testimoniando come questo strumento sia riuscito a conquistare una propria identità artistica nel panorama della musica colta contemporanea.

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