“Bellezza mia – Anatomia tragicomica della vita delle ragazze”: un workshop di Simonetta Musitano

“Bellezza mia – Anatomia tragicomica della vita delle ragazze”: un workshop di Simonetta Musitano

5 Novembre 2025 Off Di Redazione

Prosegue oggi il workshop dedicato ai linguaggi teatrali comici nell’ambito di “Bellezza mia – Anatomia tragicomica della vita delle ragazze”. Nella sezione femminile della Casa circondariale Borgo San Nicola di Lecce, con la partecipazione di Simonetta Musitano e promosso da Factory Compagnia Transadriatica, il progetto, sostenuto dal programma Futura – La Puglia per la parità, sta affrontando stereotipi, identità e discriminazioni di genere attraverso la creazione di una drammaturgia collettiva, interculturale e intergenerazionale.

Dopo il primo appuntamento con Luca Pastore, spazio all’attrice comica transgender. Tra i volti emergenti della queer comedy italiana, e già nota al grande pubblico per le sue apparizioni a Propaganda Live, la celebre trasmissione di LA7 condotta da Diego Bianchi, Simonetta Musitano guiderà l’incontro “Da dove nasce la risata”. La lezione esplorerà le radici e le dinamiche della comicità: cosa ci fa ridere e perché, come nascono i tempi, i ritmi e le velocità del comico, e quali meccanismi si attivano nel momento in cui ridiamo. Un percorso che, dal gioco dell’osservazione e dell’ascolto, conduce al tema dell’autoironia e del racconto di sé in chiave dissacrante, fino alla scrittura e messa in scena di un breve testo. Mercoledì 3 dicembre, infine, protagonista del workshop conclusivo sarà Daria Paoletta, attrice e fondatrice della Compagnia Burambò di Foggia, tra le voci più autorevoli del teatro di figura e di narrazione, pluripremiata a livello nazionale.

Il laboratorio, condotto da Carmen Ines Tarantino e Benedetta Pati – attrici e pedagoghe di Factory con una lunga esperienza di teatro sociale, anche all’interno del carcere leccese – da settembre sta coinvolgendo non solo donne detenute, ma anche lavoratrici, volontarie e studentesse under 25 e culminerà in una restituzione pubblica delle partecipanti. La cifra stilistica scelta è quella della stand-up comedy, intrecciata a teatro di figura e clownerie: un linguaggio comico e dissacrante per affrontare temi spesso drammatici, restituendo la possibilità di raccontarsi in prima persona. In questo percorso il gruppo attraverserà le diverse fasi della vita femminile – dall’infanzia alla vecchiaia – con uno sguardo ironico capace di rovesciare i ruoli imposti e mettere in luce discriminazioni e fragilità, ma anche desideri, relazioni e complicità. “Bellezza mia” punta a dare voce a queste donne, trasformando le loro esperienze in materia drammaturgica e costruendo una narrazione che, partendo dal contesto penitenziario, si apre all’intera comunità.

 

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