
“Da Galatina ad Assisi sulle orme di San Francesco”: in scena lo spettacolo del Polo 1
28 Maggio 2025Un’emozione chiamata Teatro: “Da Galatina ad Assisi sulle orme di San Francesco” incanta il Cavallino Bianco. Il sipario del Teatro Cavallino Bianco si è alzato su un’opera che ha lasciato il pubblico col fiato sospeso e il cuore colmo di emozione. Lo spettacolo teatrale “Da Galatina ad Assisi sulle orme di San Francesco”, ispirato al celebre musical “Forza venite gente”, ha coinvolto e commosso l’intera platea in un viaggio spirituale e umano, intenso e luminoso.
Una produzione del Polo 1 di Galatina e Collemeto, con il patrocinio del Comune di Galatina e del Comune di Assisi, in collaborazione con l’UNESCO e cofinanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’ambito del progetto “Coesione Italia 21-27 – Scuola e Competenze”.
A portare in scena questo meraviglioso viaggio, gli alunni della scuola secondaria di primo grado, veri protagonisti di un’opera che ha saputo unire arte, spiritualità, musica e inclusione.
Con spontaneità, naturalezza ed espressività innata, questi giovani attori hanno raccontato la storia di San Francesco e Santa Chiara, trascinando il pubblico nel cuore di Assisi, tra valori universali e messaggi potenti.
La regia, curata con straordinaria sensibilità dalla prof.ssa Costanza Luceri, è stata un esempio di equilibrio e intensità. Ogni scena è stata costruita con attenzione e amore, rendendo omaggio allo spirito francescano con delicatezza e profondità. Accanto a lei, la bravissima prof.ssa Paola Benegiamo, aiuto regia, che ha contribuito con passione e dedizione alla riuscita dello spettacolo.
Fondamentale anche l’apporto tecnico dell’alunna Rebecca Forletti, che si è distinta per competenza e maturità. La sua collaborazione ha dato un tocco moderno e professionale a un’opera di grande spessore.
Straordinaria la scenografia ideata dalla prof.ssa Lucia Antonella Falotico, che ha saputo coniugare creatività e originalità in un’esplosione di colori, luci e suggestioni visive.
Bellissimi e curati nei minimi dettagli anche i costumi, realizzati grazie alla preziosa collaborazione di Meggy Costumes d’Epoques.
A rendere ancora più coinvolgente l’esperienza teatrale, la direzione corale del prof. Tommaso Reho, che insieme a Maria Grazia Mastrogiovanni ha curato il progetto musicale, creando un connubio perfetto tra voce e narrazione.
Il progetto arte è stato seguito con passione e visione artistica dalla prof.ssa Falotico e da Chiara Congedo.
Lo spettacolo si è aperto con l’ingresso degli sbandieratori, sventolando la bandiera multicolore della pace: un inno visivo alla fratellanza e all’armonia. Sul palco, un tripudio di stoffe e colori ha dato vita all’ambientazione di Assisi, mentre la storia prendeva forma: Francesco che rinuncia alle sue ricchezze, il dolore del padre, la scelta di vivere nella povertà, l’arrivo di Chiara, il suo abbraccio alla spiritualità, il legame con la natura, la fratellanza universale.
“La vera ricchezza non si trova nel possedere, ma nel donarsi”: questa frase è risuonata come un faro tra le battute degli attori, rafforzata da immagini di pace, inclusione, rispetto per la Terra, per gli animali, per l’umanità tutta. Tra le scene più toccanti, Francesco che parla agli uccelli e al lupo, e l’apparizione dell’Angelo, fatto “di aria, di luce e di niente”, simbolo di purezza e speranza.
Il messaggio dello spettacolo è chiaro e potente: la guerra distrugge sogni, città, vite. Ma la pace, l’incontro, l’ascolto, possono ricostruire. Un invito a riflettere, ad abbracciare l’altro, anche quando è diverso, anche quando è nemico.
Nella scena finale, un’immagine indimenticabile: tutti gli attori sul palco, in un’esplosione di colori, di stoffe che sventolano, le bandiere della pace alzate al cielo, mentre sullo sfondo la Biancaluna ricordava a tutti che viviamo sotto lo stesso cielo, anche se apparteniamo a mondi diversi.
La morte di San Francesco, poetica e struggente, ha chiuso il sipario con una nota di dolce malinconia. Persino il diavolo, Berzebù, si dispera per aver perso l’anima pura del Santo.
Il sindaco Fabio Vergine ha preso la parola, visibilmente emozionato: “Ci avete dato carica, positività, speranza. Ma soprattutto passione, che va oltre il vostro ruolo di educatori. Grazie da parte della città di Galatina”.
Commosso anche il discorso della dirigente scolastica, Luisa Cascione, che ha voluto ringraziare con il cuore tutto lo staff: gli operatori del teatro, i docenti, gli esperti e tutor dei progetti, il personale amministrativo e ATA, il DSGA Marco Graziuso, l’UNESCO, Meggy Costumes, le famiglie, le Arti Grafiche, Music Club per l’audio, i monaci francescani della Chiesa di Santa Caterina, e le istituzioni.
Ma il ringraziamento più grande è andato a loro, agli alunni: “Le nostre stelle. Avete creato bellezza”. Un grazie che è diventato applauso. Lungo, sincero, carico di emozione. Perché la scuola può cambiare il mondo, quando parla il linguaggio dell’arte, del cuore e dell’umanità.
Ist. Comprensivo Polo 1 – Galatina