“Festival Organistico del Salento”: ultimi due appuntamenti a Surano e Lecce

“Festival Organistico del Salento”: ultimi due appuntamenti a Surano e Lecce

26 Novembre 2025 Off Di Redazione

Il Festival Organistico del Salento si avvia alla conclusione della sua stagione con due importanti appuntamenti che confermano il successo di un percorso caratterizzato da grande partecipazione di pubblico, alta qualità artistica e costante valorizzazione del patrimonio organario del territorio.

Il primo evento si terrà questa sera, alle 19.30, presso la Chiesa Maria SS. Assunta di Surano, con l’esecuzione in prima assoluta della Messa da Requiem di Antonio Papa. Il concerto vedrà protagonisti l’ensemble Le Armoniche Stravaganze, i cori Schola Cantorum Francescana e S. Domenica di Scorrano, Maria SS. Assunta di Surano, Schola Cantorum Pier Giorgio Frassati di Cursi, con Antonio Papa all’organo e la direzione di Francesco Scarcella.

Il percorso di questa stagione troverà quindi il suo compimento giovedì 29 novembre, alle 18.30, nel Santuario di Sant’Antonio a Fulgenzio a Lecce, con il concerto finale “I Grandi Concerti Romantici per Organo e Orchestra (III), dedicato a Marco Enrico Bossi. Sul prestigioso organo Mascioni del 1935 si esibiranno Andrea Macinanti e Michele Nitti, insieme all’Orchestra da Camera OLES, diretti da Roberto Grasso.

Il programma comprende il Concerto in La minore Op. 100 (1900) di M.E. Bossi, gli Intermezzi Goldoniani Op. 127 e il Preludio, Corale e Fuga Op. 2 (1913) di E. Scarlino, anche questa una prima esecuzione moderna.  Questa composizione richiama la tradizione organistica/contrappuntistica, la cui prima è avvenuta a Venezia nel 1913. Scarlino è stato grande rappresentante della musica salentina che ha avuto una prestigiosa carriera che lo ha portato a dirigere i conservatori di Parma e Firenze, e portare la sua didattica nel Liceo Musicale d’Alessandria d’Egitto negli anni ’30.

La stagione ha confermato la vocazione del Festival: mettere in luce il patrimonio organario del Salento, far dialogare strumenti storici con interpreti di rilievo nazionale e internazionale e offrire programmi capaci di abbracciare storia, ricerca e bellezza musicale. Il pubblico, numerosissimo e sempre partecipe, ha accompagnato ogni tappa contribuendo al successo di un’edizione che ha rafforzato il ruolo del Festival come riferimento culturale per l’intero territorio.

 

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