Il comitato scientifico della Fondazione La Notte della Taranta premia Sara Modigliani

Il comitato scientifico della Fondazione La Notte della Taranta premia Sara Modigliani

11 Giugno 2025 Off Di Redazione
In occasione dell’incontro con David Krakauer tenutosi presso la sala conferenze del Musa – Museo Storico-Archeologico dell’Università del Salento, la presidente del Comitato scientifico della Fondazione La Notte della Taranta Daniela Castaldo ha annunciato l’istituzione da parte della Fondazione di un Premio annuale alla Carriera, da assegnarsi ad artiste ed artisti che si sono distinti nella loro opera per l’attenzione rivolta al recupero e alla riscoperta della musica popolare tradizionale. Oltre alla presidente Castaldo, del Comitato scientifico fanno parte Sandro Cappelletto, Maria Conforti, Serena Facci, Francesco Giannachi, Enza Pagliara.
L’artista che sarà premiata quest’anno, annunciata dalla presidente Castaldo è Sara Modigliani: “E’ una figura straordinaria nel panorama della musica folk italiana, capace di coniugare con rara coerenza la ricerca storica, l’espressività artistica e l’impegno sociale – si legge nella motivazione del riconoscimento –. Il suo percorso, che spazia dai canti del folklore, alla canzone romana, ai canti risorgimentali e della Resistenza, a quelli di protesta e denuncia delle disuguaglianze sociali, testimonia una dedizione instancabile alla valorizzazione e alla salvaguardia del patrimonio musicale popolare del nostro Paese. Modigliani ha saputo fare del canto uno strumento di conoscenza, solidarietà e lotta, mostrando come l’arte possa essere, allo stesso tempo, ricerca, espressione e azione. L’intensità interpretativa, unita a una profonda consapevolezza storica, ha reso la sua voce un punto di riferimento per musicisti, studiosi e appassionati di musica popolare. La sua opera rappresenta una fonte di ispirazione per le nuove generazioni, dimostrando che è possibile coniugare fedeltà alle radici e apertura al cambiamento”.
Diplomata in Solfeggio e Teoria musicale presso il Conservatorio di Musica “Licinio Refice” di Frosinone, Sara Modigliani è parte del Canzoniere del Lazio e negli anni ’70 ha partecipato a numerosi spettacoli con Alessandro Portelli e Giovanna Marini. Ha contribuito alla fondazione della Scuola Popolare di Musica di Testaccio insegnando introduzione alla musica e flauto dolce. Si occupa di canto popolare, canto sociale, canzoni contro la guerra, storia della canzone romana con i gruppi: La Piazza (1990), Canzoniere di Roma (2009), Bosio TeatroMusica (2012), L’Albero della Libertà (2015). Dal 2000 è parte attiva del Circolo Gianni Bosio nel quale ha fondato la scuola di Musiche e diretto il “Laboratorio di Canti popolari politici e sociali – LabBosio”, la “Sarabanda” e la “Sbanda del Bosio”. Nel 2008 ha fondato il “Coro multietnico Romolo Balzani”. Da ottobre 2017, con il fratello Gabriele Modigliani, ha iniziato presso la Scuola Primaria “Carlo Pisacane” il progetto “Cantarella” che ha lo scopo di insegnare ai bambini i principali canti sociali e popolari della tradizione italiana, consentendo anche ai bambini provenienti da altre culture di imparare l’italiano in modo piacevole e collettivo. Ha pubblicato o preso parte alla realizzazione di 15 album dedicati al recupero della tradizione musicale popolare.
“Ricevere questo premio è per me un’emozione profonda e un onore inatteso – dichiara Sara Modigliani –. Mai avrei pensato che un percorso nato dalla passione, dalla necessità di dare voce alle memorie, ai canti, alle lotte e alle speranze del popolo, potesse essere un giorno riconosciuto in questo modo. Ho camminato per decenni al fianco di straordinarie figure come Giovanna Marini, che spero continui a tenermi per mano anche da lassù, e ho condiviso ogni tappa di questo viaggio con compagni di strada, maestri e allievi, voci antiche e nuove. Questo premio parla anche per loro. Parla per chi canta per tramandare, per chi insegna per restituire, per chi crede che la musica popolare sia una forma altissima di cultura, resistenza e comunità. Ringrazio La Notte della Taranta non solo per questo riconoscimento personale, ma per il coraggio di celebrare chi ha scelto di restare fedele alle radici, di fare della musica uno strumento di consapevolezza e coesione. Continuo e continuerò a lavorare con le bambine e i bambini, con i cori, con chiunque voglia imparare a cantare insieme: perché ogni voce è memoria, ogni canto è un gesto di libertà”.
Condividi: