Il “Quarant’anni di 17 Re – Tour 2026” dei Litfiba arriva nel Salento

Il “Quarant’anni di 17 Re – Tour 2026” dei Litfiba arriva nel Salento

7 Novembre 2025 Off Di Redazione

Un ritorno atteso, emotivo, potente e necessario: il suono inconfondibile dei Litfiba approda anche in Puglia. Dopo un lungo periodo di silenzio, la formazione originale della band fiorentina — Piero Pelù, Ghigo Renzulli, Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo — torna insieme per celebrare i quarant’anni di 17 Re, uno dei dischi più influenti e visionari della musica italiana. Un’occasione per rimettere in circolo le radici della loro storia e di un’intera generazione.

Da giugno ad agosto, il “Quarant’anni di 17 Re – Tour 2026”, prodotto e organizzato da MC2Live, attraverserà le principali città e i più importanti festival italiani. In provincia di Lecce, grazie a Bass Culture, farà tappa venerdì 7 agosto, per la ventesima edizione del SEI Festival di Coolclub, in Piazza Antonio Avantaggiato a Melpignano. Un appuntamento che si preannuncia esplosivo, carico di energia e di emozione, per rivivere le atmosfere di un disco che ha segnato una svolta epocale nel rock italiano e consacrato i Litfiba tra i protagonisti della scena nazionale ed europea.

Pubblicato nel 1986, 17 Re è il doppio album che ha rivoluzionato la scena new wave nostrana e definito l’identità della band, capace di fondere poesia, rabbia e sperimentazione. Secondo capitolo della Trilogia delle vittime del potere — insieme a Desaparecido e Litfiba 3 — resta un punto di riferimento della musica italiana. Con testi visionari e sonorità che spaziano dal rock più oscuro alla ricerca elettronica, 17 Re è diventato un manifesto di libertà creativa, capace di attraversare quarant’anni di storia senza perdere forza. Il tour non è una semplice celebrazione, ma un rito collettivo: Piero Pelù, Ghigo Renzulli, Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo riproporranno l’album in una veste inedita, accanto ai brani che hanno segnato la loro carriera — un repertorio che ha fatto la storia del rock italiano e continua a infiammare generazioni diverse.

 

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