
Infertilità di coppia, aspetti clinici e psicologici: “Nova Mentis” organizza un convegno a Galatina
18 Settembre 2025Venerdì 19 settembre, alle ore 19:00 presso la sala formazione del Centro di Psicologia e Neuroscienze “Nova Mentis” di Galatina, si svolgerà un convegno specialistico tematico incentrato sull’attuale quadro psicosociale dell’infertilità di coppia e sulle frontiere cliniche della prevenzione e della lotta a tale disagio.
L’evento, gratuito e aperto a tutti, riunirà varie figure interne a operatori sanitari specializzati nella diagnosi/cura di questa problematica, pionieri del ricorso alle terapie di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) nell’intero territorio
salentino, per un focus sugli aspetti medici e psicologici propri di un approccio integrato alla materia.
Interverranno:
– la dott.ssa Carangelo, psicoterapeuta e responsabile co-fondatrice della struttura ospitante (moderatrice dell’incontro);
– le dott.sse Rucco e Miraglia, psicoterapeute con formazione orientata alle crisi relazionali e al contrasto dei disturbi sessuali;
– il dott. Musca, oncologo e Direttore Sanitario del “Nova Mentis”;
– il dott. Calò, medico specialista in Ginecologia e Ostetricia, nonché direttore del Center For Human Reproduction di Lecce;
– il prof. Coppola, andrologo, ginecologo e direttore del Centro Medico Biologico “Tecnomed” di Nardò.
Dopo un anno di rapporti regolari non protetti, in Italia quasi una coppia e mezza su dieci (15%) affronta oggigiorno difficoltà nel concepire un figlio. Una condizione, definita “infertilità” dall’OMS, che registra un dato decisamente più alto nel nostro Paese rispetto alla media globale, attestata intorno al 10/12% (apparentemente, il concetto di “sterilità” – ovvero l’impossibilità biologica totale – riguarderebbe invece un numero più limitato di casi).
Si parla di “problematiche” non sempre visibili, e spesso sottovalutate. La loro incidenza, però, evidenzia l’urgenza di considerarle una reale questione di salute pubblica (e non più un tabù personale), oltre che l’importanza di trattare alcuni di queste storie non da “scelte di vita”, ma da necessità cliniche. Non sorprende, quindi, il fatto che sia esplosa l’attenzione verso le “Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)”, non solo come risposta femminile o maschile individuale, ma come percorso condiviso per le coppie in cerca di una gravidanza.
Negli ultimi vent’anni, infatti, le cifre nazionali e internazionali comunicate d ell’ISS ci dicono che la richiesta di utilizzo della PMA a livello nazionale è quasi raddoppiata: si è passati da 63.585 cicli (nel 2005) a 109.755 (nel 2022).
Parallelamente, è aumentata anche la percentuale di bambini nati grazie a tali terapie, che è salita da appena l’1,2% (del 2005) al 4,25% (del 2022), con un tasso di successo per ciclo di fecondazione assistita salito dal 16,3% (2005) al 32/33% (nel biennio 2022-2023). Questo trend, inoltre, è stato accompagnato anche da un innalzamento dell’età media delle donne coinvolte nei trattamenti: da 34 anni (nel 2005) a circa 37 anni (2025), con un incremento significativo delle pazienti “Over 40”, dal 20,7% al 34%.
Numeri che descrivono una vera e propria trasformazione, non solo tecnica ma anche culturale: oggi sempre più coppie si rivolgono alla PMA, sia in casi di infertilità conclamata sia come scelta consapevole e accessibile, favorita dai progressi normativi, clinici e dalla crescente sensibilizzazione verso il benessere riproduttivo.
Da gennaio 2024, infine, la PMA è entrata nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), fattore che l’ha resa potenzialmente accessibile sull’intero territorio nazionale e a tutti – tramite ticket o gratuitamente, a seconda dei casi.