A Natale sale la spesa a tavola per i pugliesi. I risultati dell’indagine Coldiretti/Ixe’

A Natale sale la spesa a tavola per i pugliesi. I risultati dell’indagine Coldiretti/Ixe’

19 Dicembre 2021 0 Di Redazione

I pugliesi tornano a spendere per il Natale a tavola con una media di 130 euro a famiglia, il 38% in più rispetto alle feste del 2020 segnate dal lockdown, con zone rosse, limitazioni alle riunioni di famiglia e la chiusura di ristoranti e agriturismi. E’ quanto emerge dall’elaborazione dei dati di Coldiretti Puglia sulla base dell’indagine Coldiretti/Ixe’, diffusa in occasione del primo fine settimana che precede la prima grande ricorrenza di Natale.

La crisi causata dalla pandemia ha differenziato fortemente le possibilità di spesa delle famiglie tanto che un 9% dei consumatori destinerà al pranzo natalizio non più di 30 euro, mentre un altro 18% si fermerà tra 30 e 50 euro, secondo Coldiretti/Ixe’. Il 20% dei cittadini spenderà tra 50 e 100 euro, il 32% tra 100 e 200 euro, il 6% tra 200 e 300 euro. Ma c’è anche un 3% che andrà oltre i 300 euro mentre un 4% preferisce non rispondere. A livello territoriale i più “spendaccioni” sono proprio gli italiani del Sud, con i pugliesi che non si fanno mancare pesce a miglio0 e prodotti made in Italy di provenienza territoriale.

Se le differenze territoriali ed economiche dividono gli italiani al tempo della pandemia, le scelte a tavola contribuiscono però a riunirli, secondo Coldiretti/Ixe’. Il 95% dei cittadini acquisterà per le feste soprattutto prodotti italiani, tra un 59% che lo farà perché sono più buoni e il 36% che vede come priorità sostenere l’economia e il lavoro del proprio Paese. Appena un 3% di “esterofili” sceglierà prodotti stranieri perché occasionalmente gli piace mangiare qualcosa di diverso, mentre un 2% vi sarà costretto perché deve rinunciare alla qualità per risparmiare.

“A natale sulle tavole dei pugliesi ci saranno latte, salumi, formaggi, salse, pesce e cafrne, uova, pasta, vino, olio, farine, frutta e verdura Made in Italy, anche per la voglia di sostenere l’economia ed il lavoro locali nel tempo della pandemia. Una emergenza che ha favorito scelte di acquisto più sostenibili con un vero boom dei prodotti green, dal biologico al chilometro zero direttamente dal contadino”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Una scelta garantita dal fatto che – aggiunge Coldiretti Puglia – con un totale di 38 vini DOP e IGP la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati, con il settore vitivinicolo che vale 407 milioni di euro, pari al 92,7% del paniere IG del Paes, oltre a 311 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche e gli ostacoli oggettivi all’operatività, con la ridotta disponibilità di manodopera – conclude Coldiretti Puglia – ai blocchi alle frontiere per i trasporti, un impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso i 200mila indigenti.

 

LA SPESA PER IL PRANZO DI NATALE DELLE FAMIGLIE ITALIANE

Spesa a famiglia % sulle famiglie
meno di 30 euro 9%
tra 30 e 50 euro 18%
tra 50 e 100 euro 28%
tra 100 e 200 euro 32%
tra 200 e 300 euro 6%
oltre 300 euro 3%
preferisco non rispondere 4%

 

LE SCELTE DI SPESA A TAVOLA DEGLI ITALIANI A NATALE

Acquisterò soprattutto prodotti italiani, per sostenere l’economia del nostro paese 36%
Acquisterò soprattutto prodotti italiani perché sono più buoni 59%
Acquisterò soprattutto prodotti stranieri perché costano meno 2%
Acquisterò soprattutto prodotti stranieri perché occasionalmente mi piace mangiare cose diverse 3%
  100%

Fonte: indagine Coldiretti/Ixe’

 

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