Al Polo Oncologico di Lecce la TAC non fa più paura

Al Polo Oncologico di Lecce la TAC non fa più paura

6 Febbraio 2022 0 Di Redazione

Si è tenuta ieri la cerimonia di presentazione e consegna dell’umanizzazione pittorica della TAC del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lecce. A tagliare il nastro l’assessore regionale Alessandro Delli Noci e il commissario della nascente Azienda Policlinico universitario “Vito Fazzi” di Lecce, dott. Stefano Rossi; mentre a benedire l’opera è stato S.E. Monsignor Michele Seccia, arcivescovo metropolita di Lecce.

Erano, inoltre, presenti il Direttore Generale di ASL Lecce, dottor Rodolfo Rollo, il direttore amministrativo, Antonio Pastore, il direttore sanitario Roberto Carlà e il direttore Leo, neo direttore sanitario del nosocomio leccese.

L’intervento di umanizzazione è stato progettato dalla graphic designer Sally Galotti, già disegnatrice Disney ed è frutto di una consolidata attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri da parte dell’Associazione Cuore e mani aperte OdV, presieduta da Don Gianni Mattia, da più di venti anni cappellano del Presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.

L’umanizzazione verso le cure e gli spazi ospedalieri sposa bene la definizione di salute propugnata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, quale stato di benessere fisico, psicologico e sociale e, pertanto, rappresenta un elemento in grado di favorire la guarigione del paziente, ancor più quello pediatrico, grazie alla distensione psicologica che favorisce.

“Questa nuova tac, fortemente voluta dalla Direzione strategica dell’Azienda, che ringrazio, è uno degli ultimi ritrovati tecnologici, infatti consente nei pazienti lo studio radiologico con tomografia computerizzata del cuore e dell’albero coronarico. E questo è un traguardo che a cascata ne porterà tanti altri” – dice Luigi Quarta direttore del Dipartimento di Diagnostica per immagini di Asl Lecce – “Questo macchinario, con i suoi potentissimi software, consente l’acquisizione in tempi rapidissimi della prestazione radiologica e questo comporta una riduzione dei tempi di esecuzione dell’esame e delle fasi di refertazione. Questa apparecchiatura in particolare permette un utilizzo a basse dosi ionizzanti e anche questo non è un aspetto di poco conto.  Noi eravamo abituati a una Radiologia grigia, le sale di diagnostica avevano le stesse pareti bianche, i soliti arredi che non umanizzavano l’aspetto dell’accoglienza nei confronti del paziente. L’aiuto della Associazione Cuore e mani aperte, del loro fondatore e presidente Don Gianni Mattia, e del vice presidente Franco Russo, ha consentito, con un impegno economico notevole, l’umanizzazione pittorica di questa sala; passata, attraverso un progetto di design, a essere un ambiente accogliente, colorato, piacevole alla vista, diciamo familiare e questo non passa inosservato al paziente che accede alla prestazione radiologica psicologicamente provato. È evidente che le persone che accedono alla prestazione radiologica hanno una sintomatologia, hanno un sospetto diagnostico e noi radiologici dobbiamo cogliere oltre all’aspetto professionale della nostra prestazione anche quello dell’accoglienza ed essere predisposti al dialogo col paziente”.

Per il commissario Rossi, “L’umanizzazione delle cure non è un ‘di cui’ della prestazione sanitaria è l’’in sé’ della prestazione sanitaria. Noi amministratori purtroppo presi dai numeri, dal vorticoso quotidiano, spesso ci dimentichiamo di questo. Ringraziamo quindi l’associazione che deve essere di pungolo per ricordarcelo e don Gianni lo ha fatto anche oltre i confini provinciali qualche volta, infatti sono arrivate anche a me le sue sollecitazioni. Il ritorno in termini di salute della umanizzazione è enorme. Quindi concentriamoci su questo”.

Francesco Conte, coordinatore infermieristico della Radiodiagnostica del Polo oncologico di Lecce, ha tenuto ad aggiungere: “ringrazio il direttore Rollo perché ha creduto nella innovazione tecnologica e ha creduto nei risultati. Sono state fatte tante scommesse e le abbiamo tutte accettate e in parte anche vinte. Con don Gianni ci conosciamo da tanto tempo e appena è nato questo progetto ci abbiamo subito creduto. Avevamo già attivato il percorso della risonanza magnetica che ricordo già sta accogliendo i bambini in una situazione che permette loro di non capire che stanno in ospedale ma in un ambiente accogliente. Crediamo tanto nell’accoglienza”.

L’assessore regionale allo sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, che ha definito straordinario il tema della umanizzazione delle cure, sottolineando l’impegno in tal senso da parte dell’associazione Cuore e mani aperte, ha evidenziato che in questo campo ognuno debba metterci del proprio sia dal punto di vista istituzionale che personale. Ha perciò ricordato l’iniziativa denominata “Babbo Natale Giallorosso” che anche quest’anno, nonostante la pandemia, ha raggiunto un risultato eccellente, e che, per il quinto anno consecutivo ha rappresentato una valida collaborazione con l’associazione presieduta da Don Gianni.

“La vita è un susseguirsi di eventi, di gioie, dolori, prove che non sempre è possibile superare da soli. Questa solitudine è ciò che abbiamo deciso di accogliere a braccia aperte, affinché si sentisse accettata e riscoprisse la sua essenza profonda, la speranza. Molti quando pensano agli ospedali sentono il proprio respiro diventare più pesante e il battito accelerare. Tuttavia in quegli stessi ospedali, in quelle sale d’attesa dove troppe volte ci si sente soli, succede anche di vedere un volto sorridente, di sentire un respiro di sollievo o di osservare due mani che si stringono con la gioia di non doversi separare. Ed è qui che la solitudine si ricorda di essere anche speranza. Tutti coloro che ci conoscono sanno quanta importanza rivesta per noi l’amore, la gioia e come la cura passi anche attraverso un sorriso. L’umanizzazione degli spazi ospedalieri ha questo scopo: essere parte della cura, essere speranza, essere un’idea semplice di futuro. La nostra Associazione è nata nel 2001 e da subito ha compreso quanto l’umanizzazione degli spazi ospedalieri servisse a rendere quegli ambienti posti meno intrisi di dolore e paura. Siamo circondati da tantissimi cuori e mani aperte ed è dalla nostra unione che l’amore si è moltiplicato e si moltiplica e sono arrivate le ludobarelle, la Bimbulanza, il Magibus, i volontari che sanno allietare e far sorridere con i loro nasi rossi, lo Spazio benessere dove tutto parla d’amore e bellezza, le colorazioni degli spazi ospedalieri come quella della risonanza magnetica del Polo Oncologico. La TAC può spaventare i bambini, ma anche gli adulti. A essa affidiamo le nostre paure, le nostre preghiere e quando sentiamo la voce del tecnico che ci chiede di non muoverci o di trattenere il respiro, noi sentiamo anche il tremolio che ci attraversa, la paura del domandarci cosa accadrà, cosa ne sarà di noi. Domande forse più legate agli adulti penseranno alcuni, ma in realtà i bambini si pongono le stesse domande, hanno le stesse paure e cercano in noi adulti la risposta. Sappiamo che questo non basterà per colmare quelle paure, ma al tempo stesso abbiamo la certezza che questi bambini non avranno paura di guardarsi intorno, che la loro paura sarà distratta il tempo necessario affinché noi adulti ci si possa fare carico del loro tremolio e lo si renda forza e cura. I bambini mi hanno insegnato che non c’è malattia o morte che possa offuscare una carezza sul cuore di chi ne ha bisogno senza sapere di poterla chiedere e di potere averla. Per noi esserci nei momenti più difficili è importante, è un renderci dono, è un rendervi dono e non siamo mai soli nella realizzazione di questo cammino. La graphic designer Sally Galotti ci accompagna da un po’ in questi progetti, riuscendo ad animare le nostre idee, i nostri desideri e i sogni che vogliamo regalare. Grazie al suo genio la TAC del Polo Oncologico di Lecce parla di un mondo incantato, di alberi, ruscelli, farfalle colorate, di aquiloni e a me questi ricordano il volo delle rondini. Un volo che preannuncia la primavera, la vita e la bellezza”- sono le parole con cui Don Gianni Mattia, presidente e fondatore dell’Associazione Cuore e mani aperte ha presentato l’iniziativa.

L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è stata fondata nel 2001 e da allora opera con spirito di carità cristiana in tutte le situazioni di bisogno, con particolare riferimento alle esigenze di natura socio-sanitaria. Negli ultimi anni ha sviluppato una significativa attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri. In questo ambito si inseriscono numerose iniziative: dalla Bimbulanza allo Spazio Benessere, da una Casa di Accoglienza per i parenti dei degenti alla colorazione della Risonanza Magnetica del Fazzi.

 

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