“Autonomia differenziata, un disegno di legge ancora nebuloso”

“Autonomia differenziata, un disegno di legge ancora nebuloso”

5 Febbraio 2023 0 Di Redazione

“Il disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato dal Consiglio dei Ministri rappresenta un passo in avanti rispetto alle bozze Calderoli circolate nei mesi scorsi, perché ha eliminato la spesa storica come parametro per definire i Lep (i livelli essenziali delle prestazioni che la Costituzione impone di garantire uniformemente su tutto il territorio nazionale). Quindi, viene azzerato il principio che assegnava più risorse alle Regioni ricche già destinatarie di maggiori entrate, a scapito di quelle più povere che avevano ricevuto meno risorse. Principio che rischiava di rendere incolmabile il divario già netto fra Nord e Sud del Paese” – scrive il consigliere regionale Paolo Pagliaro.

“Il ddl approvato, che dà attuazione a norme già previste nel Titolo V della Costituzione, non chiarisce come verranno stabiliti i Lep, e soprattutto con quali risorse aggiuntive saranno finanziati nelle Regioni dove oggi sono carenti, come quelle del Sud. Visto che molti aspetti fondamentali restano ancora nebulosi, la levata di scudi contro l’autonomia differenziata come tentativo di secessione delle Regioni ricche del Nord non è basata sugli articoli del disegno di legge, ma sul preconcetto che l’autonomia significhi disuguaglianza. Invece – continua Paolo Pagliaro – se si considera la diversità come un valore, come la cifra dell’identità di ogni territorio, l’autonomia può rappresentare un’opportunità per ottenere Lep più dignitosi anche al Sud. La progressiva centralizzazione dei poteri ha tradito lo spirito costituzionale con cui furono istituite le Regioni, soggetti di riferimento dell’autonomia, per bilanciare il peso del potere centrale rispetto a quello periferico dei territori. Proprio per quelli periferici, l’autonomia può significare un’occasione per colmare il gap rispetto ai territori finora avvantaggiati, recuperando risorse aggiuntive da destinare ai servizi essenziali come istruzione, sanità, previdenza, mobilità… Impossibile realizzare un sano federalismo e un contrappeso bilanciato delle autonomie, nel quadro squilibrato che ha scavato voragini tra Regioni ricche e Regioni povere, Regioni giganti come la Lombardia (con oltre 10 milioni di abitanti) e Regioni nane come il Molise (con 306mila abitanti) o la Valle d’Aosta (175mila abitanti). È bene che i territori possano decidere in autonomia del proprio destino, naturalmente con responsabilità e buona capacità amministrativa. Quella dell’autonomia è una partita aperta che vede le Regioni protagoniste in una sorta di negoziato con il Governo centrale, e sta quindi alla capacità di ciascuna Regione giocare le proprie carte con intelligenza e lungimiranza, ponderando le proprie scelte in modo da ottenere una migliore qualità della vita per i cittadini. Nel merito del ddl, e sulla gestione delle risorse per l’autonomia differenziata in particolare – conclude il consigliere regionale – aspettiamo di avere dettagli e notizie certe, e siamo pronti a far valere le nostre ragioni perché questa sia un’opportunità e non una condanna per il Sud”.

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