Donati ventidue televisori all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce

Donati ventidue televisori all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce

11 Luglio 2023 0 Di Redazione

Si è tenuta questa mattina, presso l’atrio di ingresso della Neurochirurgia del nuovo padiglione DEA del P.O. “Vito Fazzi” di Lecce, la cerimonia di consegna di 22 televisori, compresivi di materiale per l’installazione, undici dei quali donati all’Unità Operativa di Neurochirurgia diretta dal dottor Alessandro Melatini e altri 11 all’Unità Operativa di Cardiochirurgia, diretta dal dottor Salvatore Zaccaria.

Promotore dell’iniziativa l’associazione “Cuore e mani aperte – OdV”, che da ventidue anni opera all’interno del nosocomio leccese su iniziativa del cappellano del “Vito Fazzi”, Don Gianni Mattia.

Alla cerimonia erano presenti il Direttore sanitario del Fazzi, dott. Osvaldo Maiorano, la Direttrice amministrativa, dott.ssa Sonia Cioffi, i rappresentanti dell’Associazione, i dottori Melatini e Zaccaria, i coordinatori infermieristici di reparto, rispettivamente Valentino Rizzo per la Cardiochirurgia e Annamaria Brunetti per la Neurochirurgia, nonché parte del personale delle Unità operative interessate.

La donazione, che non si limita alla sola consegna dei televisori, ma si completa con l’installazione degli stessi nelle stanze di degenza, così che possano essere fruibili da subito, si inserisce nell’ambito della mission dell’Ente del Terzo Settore presieduto da Don Gianni Mattia. Infatti, l’Associazione, negli ultimi anni, ha sviluppato una sempre maggiore attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri. Tra queste si possono annoverare numerose colorazioni – come quelle della risonanza e della Tac del Polo Oncologico di Lecce -, la donazione di 23 televisori alla Chirurgia Generale e Oncologica e di altre 15 alla Emodinamica e Cardiologia interventistica dello stesso DEA di Lecce.

Per Don Gianni Mattia: “Alle volte le coincidenze sembrano indossare vesti che le ricoprono di significati non subito evidenti. Oggi, consegniamo 11 TV al reparto di Neurochirurgia e altre 11 al reparto di Cardiochirurgia. E proprio oggi ricorre la Giornata mondiale della popolazione incentrata anche, tra le altre cose, sul riconoscimento dei diritti fondamentali dell’uomo. Indubbiamente tra i diritti fondamentali vi è il diritto alla salute e questo passa anche attraverso il diritto alla cura e per noi essa non è data solo da terapie, farmaci, bende, operazioni, ma da tutto ciò che può ricordarci che siamo vita. E come può una TV fare e offrire questo? Lo so sembra quasi una cosa frivola legata al consumismo eppure, a ben pensarci, la TV riempie assenze e silenzi dando a chi è solo volti, storie, suoni! La cura passa anche da questo, dal contrasto alla solitudine. Un tempo quando la vita era meno frenetica, meno agiata e le famiglie più vicine, ci si riuniva intorno all’unico apparecchio televisivo e in esso si guardava stupiti un mondo che non conoscevamo, ma che dicevano appartenerci. Le stanze degli ospedali con la loro convivenza ‘forzata’ sono quanto di più vicino a quel nucleo riunito intorno alla TV. Oggi sempre più spesso nelle case ognuno ha la propria stanza e il proprio apparecchio, invece negli ospedali ancora si assiste alle volte a dispute a colpi di telecomando per riempire il silenzio e ci si sente famiglia. I nostri sostenitori si sono resi musica, immagini, notizie e dibattiti, storie e magia e lo hanno fatto semplicemente rendendosi dono. Grazie per il loro sostegno, di questo credere nell’amore che cura”.

La donazione odierna ha raccolto il plauso dei dirigenti presenti.

“L’umanizzazione delle cure e dei luoghi di cura è una sfida fondamentale – ha commentato il Direttore della Neurochirurgia dott. Alessandro Melatini – e lo è ancora di più in un reparto ad alta intensità di cure come quello che ho l’onore di dirigere. Ringrazio l’Associazione Cuore e mani aperte, sempre attenta ai bisogni dei pazienti: sono certo che questi televisori contribuiranno a lenire le sofferenze, lo spaesamento e la solitudine che purtroppo può sopraggiungere durante il ricovero. Ogni tassello utile a favorire il benessere del paziente, ad avvicinarlo al ‘mondo fuori’ è segno di solidarietà e di grande umanità”.

“Credo di interpretare un sentimento di gratitudine diffuso tra i miei colleghi e tra tutti gli operatori del Vito Fazzi – ha aggiunto il Direttore della Cardiochirurgia dott. Salvatore Zaccaria – perché il gesto di Cuore e mani aperte è emblematico di un’attenzione profonda del mondo dell’associazionismo nei confronti di quello che accade qui, in ospedale. A incominciare dalla vita dei pazienti ricoverati, del loro stato d’animo, della qualità del tempo trascorso in reparto. Questo filo rosso significa generosità ma anche empatia e sensibilità per cui rivolgo un sentito grazie ai donatori invitandoli a continuare a starci accanto”.

 

 

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