Ecomafie: arriva il reato di ecocidio. Puglia al secondo posto in Italia per crimini ambientali

Ecomafie: arriva il reato di ecocidio. Puglia al secondo posto in Italia per crimini ambientali

3 Marzo 2024 0 Di Redazione

Scatta un ulteriore giro di vite contro i reati ambientali, con la Puglia che è al secondo posto a causa dello sversamento nelle campagne di rifiuti di ogni genere, spesso anche tombati e incendiati, con il fenomeno del traffico illecito di rifiuti a Foggia che sta assumendo proporzioni gravi.

A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione al l’approvazione del Parlamento europeo il 27 febbraio scorso di nuove misure e sanzioni, con la lista dei reati che si allunga qualificati paragonabili all’ecocidio, come l’inquinamento diffuso di acqua, aria e suolo o gli incendi boschivi su vasta scala, oltre al commercio illegale di legname, l’esaurimento delle risorse idriche, le gravi violazioni della legislazione dell’Unione europea in materia di sostanze chimiche e l’inquinamento provocato dalle navi, per cui saranno comminate pesanti sanzioni  fino all’arresto.

La normativa dovrà anche essere sostenuta da corsi di formazione specializzati per forze dell’ordine, giudici e pubblici ministeri, e inoltre dovranno essere redatte strategie nazionali e  promosse  campagne di sensibilizzazione contro la criminalità ambientale.

“I campi sono in balia delle ecomafie, con lo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi – insiste Coldiretti Puglia – anche provenienti da regioni limitrofe, spesso anche bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile. Rifiuti di ogni genere vengono abbandonati negli oliveti arrecando un danno all’ambiente e all’immagine di rilievo, Si moltiplicano le segnalazioni dello scarico notturno di rifiuti nei campi, compreso Eternit e copertoni. Al danno si aggiunge la beffa con le aree rurali utilizzate come discariche a cielo aperto, depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, dove al contempo gli imprenditori agricoli sono chiamati a rimuovere i rifiuti sversati da altri a proprie spese, se non riescono a dimostrare di non averli prodotti. Sono stati messi in campo, dunque, nuovi interventi per arginare una vera emergenza poiché la criminalità ambientale – aggiunge Coldiretti – è oggi la quarta attività criminale al mondo con redditi rilevanti sul livello  di quelli realizzati con il traffico di droga, armi e la tratta di essere umani. Si tratta di un fenomeno grave ed in escalation, dove a sversare rifiuti di ogni genere non sono più soltanto i gruppi criminali, ma anche residenti che scaricano nelle aree rurali ogni genere di rifiuto, da immondizia a plastica, da elettrodomestici fino a lamine di amianto, oltre a materiale edilizio abbandonato dalle ditte, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori e arrecando un danno ambientale e di immagine incalcolabile. Di fronte alle emergenze che si rincorrono – continua la Coldiretti regionale – occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l’autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi”.

 

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