“Esercizi di spaesamento e meraviglia” con Gianluca Palma all’Università Popolare di Galatina

“Esercizi di spaesamento e meraviglia” con Gianluca Palma all’Università Popolare di Galatina

10 Novembre 2023 0 Di Redazione

“Per conoscerci meglio, proveremo a perderci nei vicoli del Centro storico alla ricerca dell’ordinario: portiamo con noi una nostra poesia o breve storia oppure un testo di qualche autore meridionale o di nostro gradimento”: questo l’invito che il dott. Gianluca Palma rivolge ai soci ed amici dell’Università Popolare “Aldo Vallone”, ospite dell’evento di oggi, alle ore 17:30, nella Sala Conferenze del “Palazzo De Maria” in Corte Taddeo. Introdurrà i lavori la consigliera prof.ssa Rosa Anna Valletta.

Gianluca Palma, custode della “Scatola di latta” e promotore di “Daìmon – A scuola per restare”, si diletta a scrivere poesie, articoli e saggi di natura sociale, culturale ed economica. Dal 2010 collabora con diversi giornali e webzine.

E’ blog editor ed autore per i blog di riflessione economia e sociale “Sviluppo felice” ed ideatore del progetto “Le Tesi del Salento”, rivolto ai laureati salentini nel mondo.

Ha conseguito diversi premi e riconoscimenti in concorsi internazionali e nazionali di poesia e di saggistica economica.

In questa fase della sua vita desidera ascoltare e apprendere dai paesaggi, dai paesini e dai paesani. Si definisce, pertanto, un “artigiano dell’immaginario”, affamato cronico di sapere!

Nel 2020 ha lanciato lo “Spaesario salentino”, un patrimonio culturale di particolare rilevanza.

La sua conferenza odierna itinerante, dal Palazzo De Maria al Centro storico, si caratterizzerà per una dimensione di sorpresa che dovrebbe contrassegnare ogni avventura verso la scoperta di nuovi luoghi, di nuove anime, di nuove conoscenze, di nuovi orizzonti, magari impensati e imprevisti, “perdendosi fra le pieghe, i vicoli, le storie e i silenzi della provincia leccese”.

Secondo la sua esperienza, infatti, “la bellezza e la ricchezza risiedono nelle piccole cose, nel brillio d’occhi della gente comune, nelle pieghe delle mani artigiane e contadine, nei sorrisi degli anziani e dei bambini, nei versi inediti dei poeti di periferia e nei suoni e memorie dei luoghi semplici e fuori commercio”.

Mario Graziuso

 

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