Il ritorno della pioggia salva i raccolti nel Salento

Il ritorno della pioggia salva i raccolti nel Salento

7 Marzo 2023 0 Di Redazione

Il ritorno della pioggia, dopo settimane di temperature primaverili e precipitazioni azzerate, è importante per aiutare i cereali in campo e i terreni che vanno preparati per le semine primaverili. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, all’arrivo di un’area di bassa pressione che ha portato piogge anche intense nel Salento.

Una svolta importante per le produzioni agricole primaverili ed estive di fronte ad una situazione che è peggiore di quella dello scorso anno quando si è registrato una perdita di produzione fino ad oltre il 50% per la siccità.

“A preoccupare è però l’abbassamento delle temperature in una situazione in cui il caldo anomalo ha provocato le fioriture anticipate di mandorli, peschi e ciliegi che sono ora particolarmente sensibili al freddo con il rischio concreto della perdita dei raccolti – sottolinea la Coldiretti regionale –. Conseguenze di un cambiamento climatico che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’agricoltura è l’attività economica che, più di tutte le altre, vive quotidianamente gli effetti dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo. A causa della siccità nel 2022 in Puglia è andato perso 1/3 delle produzioni – denuncia Coldiretti Puglia – da oltre il 50% delle olive al 35% della frutta e della verdura, del grano, delle foraggere per l’alimentazione del bestiame, del miele, con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche. Gli agricoltori hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5 con l’esplosione dei costi di produzione che hanno tagliato le semine, la siccità e le temperature roventi che hanno ridotto drasticamente – aggiunge Coldiretti Puglia – il raccolto del pomodoro da salsa destinato a polpe, passate, sughi e concentrati. Ma ci sono anche aree dove, non arrivando acqua, gli agricoltori sono stati costretti ad abbandonare le colture, dopo i costi stellari, causati dalla ripercussione della guerra in Ucraina, sostenuti per arare i terreni, seminare e far crescere ortaggi e frutta, perché non possono irrigare. Tra l’altro – dice Coldiretti Puglia –, la Puglia è la regione d’Italia dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e impatti gravi sull’agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi e mantiene anche il primato negativo della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi. D’altro canto ogni anno va perso l’89% dell’acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi considerato che l’acqua non ce l’ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l’approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali. Gli agricoltori pugliesi sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%, sostiene Coldiretti nel precisare che insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita. Un intervento necessario – conclude Coldiretti – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo”.

 

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