L’allarme di Coldiretti Puglia: “Piante irrimediabilmente bruciate dal gelo e dal vento artico”

L’allarme di Coldiretti Puglia: “Piante irrimediabilmente bruciate dal gelo e dal vento artico”

9 Febbraio 2023 0 Di Redazione

Crack in campo per le patate a Lecce coperte dal ghiaccio, con il 50% della produzione più adulta andato perso perché bruciato dal gelo degli ultimi giorni venuto proprio dal mare, con il vento polare e l’abbassamento repentino della temperature che non consentono al ghiaccio di sciogliersi, compromettendo gravemente la produzione.

E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, a seguito delle verifiche in campo sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo accompagnata da gelo artico che si è abbattuta sulle campagne in provincia di Lecce.

Nelle zone costiere e più all’interno sono pesanti i danni sui campi di patate, con le piante irrimediabilmente bruciate dal gelo e dal vento artico, con il rischio che vada persa anche il 30% della produzione più tardiva.

“Siamo di fronte agli effetti del mix micidiale con i cambiamenti climatici ed il moltiplicarsi di eventi estremi che si abbattono su un territorio reso più fragile dall’abbandono forzato e dalla cementificazione che nelle campagne nell’ultimo decennio ha provocato danni per oltre 3 miliardi di euro, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti” – spiega la Coldiretti regionale.

A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%).

“Disastrosi gli effetti sui campi del clima pazzo che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante – continua il Presidente Cantele –. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell’ambiente e delle aree rurali, considerato che il rischio idrogeologico con differente pericolosità idraulica e geomorfologica riguarda l’81% dei comuni leccesi”.

“Per questo è da rivedere a fondo anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi – aggiunge Coldiretti Puglia –. Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine. Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia – conclude Coldiretti Puglia – a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi”.

 

 

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