SOS api con alimentazione di soccorso. Arnie in adozione a distanza

SOS api con alimentazione di soccorso. Arnie in adozione a distanza

27 Gennaio 2021 0 Di Redazione

Alimentazione di soccorso per le api in Puglia che hanno bisogno di fare scorte dopo la mancata fioritura dell’ottobre scorso per non far crollare la produzione di miele. E’ l’allarme di Coldiretti Puglia che lancia l’adozione delle arnie a distanza per aiutare le api e contribuire alla difesa dell’ecosistema con la famiglia adottiva che può scegliere il nome della propria Ape Regina, ricevere annualmente una parte del miele dell’arnia, oltre ad altri prodotti dell’alveare, e un certificato di adozione temporanea.

“Serve una stretta sulla proposta di modifica della legge regionale per aiutare un settore determinante per l’economia e per l’ecosistema pugliese, che ogni anno perde il 40% della produzione di miele anche a causa della tropicalizzazione del clima, insieme a piani mirati con i sostegni previsti per l’apicoltura nella PAC 2021-2027, in considerazione dello scenario che si sta registrando negli ultimi anni”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

In quasi 10 anni, dal 2009 al 2018, sono aumentate del 61,5% le aziende che in Puglia producono miele, un trend positivo che, eccezion fatta per Brindisi che non ha segnato alcun aumento, interessa tutte le province pugliese, con punte del 63,3% a Foggia e del 90% a Lecce, secondo quanto rileva Coldiretti Puglia sulla base dei dati della Camera di Commercio di Milano.

“In Puglia il settore ha mostrato un grande dinamismo negli ultimi 10 anni – tiene a precisare Daniela Margarito, referente del settore apistico della Coldiretti Puglia – nonostante il difficile andamento climatico che ha determinato il crollo della produzione di miele ‘made in Italy’ del 70%, mentre il mercato è letteralmente invaso da prodotto straniero, falsamente etichettato come miele che subisce fermentazioni, pastorizzazione, ultrafiltrazione, aggiunto a miscelazione di pollini, “taglio” con zuccheri quali quello derivato dal riso. Per essere certi di portare in tavola miele ‘made in Italy’ occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica”.

Rilevanti sono le importazioni dall’estero pari a 27,8 milioni di chili, con quasi la metà di tutto il miele estero che in Italia arriva da due soli paesi: Ungheria con oltre 11,3 milioni di chili e la Cina con 2,5 di chili ai vertici per l’insicurezza alimentare, conclude Coldiretti.

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