Tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo di cantine e vini pugliesi

Tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo di cantine e vini pugliesi

31 Marzo 2022 0 Di Redazione

“Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo di cantine e vini pugliesi, cresciuti puntando su un grande percorso di valorizzazione qualitativa che ha portato il vino pugliese a segnare un aumento dell’8% dell’export anche nel 2021”.

E’ quanto afferma Coldiretti Puglia che plaude ai controlli per la sicurezza della filiera agroalimentare dei carabinieri dei RAC di Parma che in provincia di Foggia hanno sequestrato in un’azienda vinicola 3.3000 tonnellate di mosto e 160.000 litri di vino Igp Puglia Primitivo, per la mancanza delle indicazioni obbligatorie previste per l’identificazione dei terreni a vite idonei alla produzione.

“Con un totale di 38 vini DOP e IGP la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati – aggiunge Coldiretti Puglia su Dati Ismea-Qualivita – con il settore vitivinicolo che vale 407 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 7,3% e quello vitivinicolo per il 92,7%”.

“L’agroalimentare di qualità subisce gli attacchi continui di falsari che attraverso pratiche commerciali scorrette falsano la sana concorrenza sui mercati nazionali e internazionali, ingannano i consumatori e creano un mercato parallelo di ‘falsi made in Puglia’ che vale centinaia di milioni di euro”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

“La commercializzazione fraudolenta di falsi vini a denominazione è una delle frodi più ricorrenti nel settore del vino – evidenzia la Coldiretti regionale – assieme alla sofisticazione tramite aggiunta di acqua o zucchero, vini dichiarati da agricoltura biologica ma che in realtà contengono residui di pesticidi, irregolarità dei registri e pratiche e trattamenti illeciti. La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali primitivo, negroamaro e nero di troia, il successo di importanti vini quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citare i più conosciuti, espongono il comparto a rischio frodi e speculazioni. Prezioso il lavoro di Ispettorato Centrale Repressione Frodi, Nas, Corpo Forestale, affiancati negli ultimi anni dagli organismi di controllo terzo delle DOP e IGT, relativo ai controlli in campo. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare che – continua la Coldiretti – vanno perseguiti con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie. I casi di “agropirateria” nel settore vitivinicolo pugliese riguardano in particolare Negroamaro, Primitivo, Moscato, Aleatico e Malvasia. Un patrimonio che va tutelato nei confronti delle contraffazioni, con i vini pugliesi sotto attacco del falso made in Italy che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. In questo contesto – conclude Coldiretti – è importante sarà l’italiano Paolo De Castro il relatore della proposta di regolamento che modifica l’attuale sistema di protezione delle Ig della Commissione”.

 

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