“Tra vita e morte: la tomba ipogea”: simboli, riti e racconti sepolti nel Parco Archeologico di Rudiae

“Tra vita e morte: la tomba ipogea”: simboli, riti e racconti sepolti nel Parco Archeologico di Rudiae

2 Agosto 2025 Off Di Redazione

Simboli, riti e racconti sepolti per un viaggio nell’immaginario funerario: oggi e domani (ore 19:00) nel Parco Archeologico di Rudiae a Lecce con “Tra vita e morte: la tomba ipogea”, proseguono gli appuntamenti di “Rudiae: storie dal sottosuolo”. Durante l’estate, ogni weekend è infatti dedicato a un percorso speciale per conoscere, grazie agli archeologi Pio Panarelli e Dario Corritore, aspetti inediti di uno dei siti archeologici più importanti del Salento, oggi fruibile grazie al partenariato pubblico-privato per la promozione e valorizzazione stipulato tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce e A.R.Va srl – spin-off dell’Università del Salento, anche sulla base di un precedente accordo tra la Soprintendenza e il Comune di Lecce.

Grazie a queste passeggiate tematiche saranno messi in evidenza dettagli nascosti della città prima messapica (VII sec. a.C.) e poi romana (III sec. a.C.), nota soprattutto per aver dato i natali al padre della letteratura latina Quinto Ennio (239-169 a.C.). Gli scavi, avviati sin dalla seconda metà dell’ottocento grazie al Duca Sigismondo Castromediano con la direzione di Luigi De Simone, hanno riportato alla luce aree di necropoli, tombe ipogee scavate nella roccia, porzioni delle fortificazioni messapiche, oltre a tratti di strade basolate, luoghi di culto ed edifici pubblici di età romana. Al centro dell’insediamento si conserva l’Anfiteatro romano, costruito durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117 d.C.).

La tomba ipogea, scoperta nel 1959 e databile al III secolo a.C., è interamente scavata nella roccia a circa tre metri di profondità. Ha una pianta a T con un corridoio d’ingresso (dromos) a sei gradini che conduce a una camera centrale quadrata, affiancata da due vani laterali. Le pareti erano decorate con motivi geometrici e fasce rosse, mentre la volta grigia presentava rosette disposte simmetricamente. Un’iscrizione messapica è incisa sull’architrave dell’ingresso. Nei vani laterali si trovano decorazioni floreali, figure simboliche e una testa umana appena delineata. Due porte in calcarenite, oggi conservate al Museo Castromediano di Lecce, mostrano motivi dipinti a chiodi e clessidre. Il corredo funerario comprende ossa umane, vasetti miniaturistici, coppe megaresi, unguentari e frammenti di una corona in oro.

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