UniSalento: conferenza con i maggiori esperti europei di tecniche per il miglioramento genetico delle piante

UniSalento: conferenza con i maggiori esperti europei di tecniche per il miglioramento genetico delle piante

19 Settembre 2021 0 Di Redazione

Dal 20 al 22 settembre 2021 l’Università del Salento ospiterà, nelle aule del complesso Studium 2000, i lavori della seconda conferenza internazionale “PlantEd – Plant genome editing – the wide range of applications”, organizzata nell’ambito dell’azione finanziata dall’Unione Europea COST CA18111 “Genome editing in plants. A technology with transformative potential”.

Si tratta di un progetto che riunisce studiosi ed esperti di 36 paesi europei e cinque extraeuropei, due agenzie europee e due organizzazioni internazionali. Nel corso di sette sessioni tematiche, i maggiori esperti europei nel campo del “genome editing” si confronteranno sulle applicazioni future delle tecnologie innovative nel settore del miglioramento genetico delle piante e sui regolamenti e le normative in materia. Organizzatori della conferenza sono i docenti UniSalento Gian Pietro Di Sansebastiano e Luisa Siculella.
«Una delle grandi sfide del nuovo millennio è garantire a una popolazione mondiale in continuo aumento la produzione di cibo sufficiente per tutti, di elevata qualità nutrizionale, mediante un’agricoltura più sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale, che attenui la perdita di biodiversità e il degrado dei terreni coltivabili», spiega il professor Gian Pietro Di Sansebastiano, «Un’agricoltura capace di innovarsi profondamente per reggere alle sfide dei cambiamenti climatici già avvenuti e imminenti e all’arrivo di nuovi parassiti: quindi un’agricoltura proiettata verso sfide nuove e diverse da quelle che ha affrontato finora. Le tecniche di miglioramento genetico delle piante sia tradizionali che innovative rivestono un ruolo chiave per garantire produzioni sufficienti, riducendo l’uso di fitofarmaci. Queste tecniche sono definite di evoluzione assistita (anche note come genome editing) e consentono di correggere singoli difetti nel genoma vegetale con piante che diventano così resistenti all’aggressione di funghi o insetti imitando, con grande rapidità, processi di mutazione e selezione naturale che altrimenti potrebbero impiegare vari decenni».
«L’ultima frontiera delle biotecnologie si fonda sul principio della “correzione di bozze”: un esercizio ben noto a qualunque studente che, con strumenti editoriali semplici, può per esempio tagliare, copiare, incollare parole e frasi per correggere un testo», aggiunge la professoressa Luisa Siculella, «Grazie a queste tecniche oggi riusciamo a editare il DNA di qualsiasi organismo, per mezzo di enzimi che riconoscono la sequenza da modificare, la rimuovono e la sostituiscono con una corretta. Queste tecniche sono oggetto di sperimentazione in campo bio-tecnologico, con possibili future applicazioni  anche in campo bio-medico, quindi con un forte impatto sulla salute umana e sulla qualità della vita».

 

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