Vergine (Galatina Spazio Aperto): “L’attività di Covid sia supportata da strumenti adeguati”

Vergine (Galatina Spazio Aperto): “L’attività di Covid sia supportata da strumenti adeguati”

14 Gennaio 2022 0 Di Redazione

“Nei giorni scorsi, la Direzione Generale dell’ASL Lecce ha emanato una nuova nota circa il rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell’attuale fase pandemica. In particolare, per il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero ‘Santa Caterina Novella’ di Galatina sono sospese tutte le attività no Covid. Di conseguenza, il punto di prima accoglienza galatinese si occuperà esclusivamente dei pazienti Covid, sospetti e confermati” – dichiara Fabio Vergine di Galatina Spazio Aperto.

“Prendiamo atto della strada intrapresa dalla Direzione Generale, ma chiediamo rassicurazioni, affinché il polo di Galatina sia trattato a tutti gli effetti come un ospedale Covid. Per questo, chiediamo con convinzione che l’attività per contrastare la pandemia venga supportata dagli strumenti adeguati. Riteniamo – aggiunge Fabio Vergine – che non possa esistere un ospedale Covid a Galatina, senza la disponibilità di una terapia sub intensiva, senza un reparto di cardiologia e di pneumologia, questi ultimi due già presenti nel nostro presidio e incautamente soppressi a suo tempo. Per questo motivo, al fine di dare maggiore sicurezza ai percorsi clinici e terapeutici, Galatina Spazio Aperto invierà nell’immediato una lettera alla Direzione Generale, chiedendo di riattivare tempestivamente la terapia sub intensiva cardio-polmonare, già localizzata nei mesi scorsi nel reparto Utic. Inoltre, considerando la grave carenza di personale che da tempo condiziona il nosocomio di Galatina, verrà evidenziata la necessità di incrementare le unità medico infermieristiche e Oss. Questo primo passo – conclude l’esponente di Galatina Spazio Aperto – si pone nella direzione di essere propositivi e collaborativi con le Istituzioni sanitarie, con lo scopo unico di salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini galatinesi, che hanno il pieno diritto di essere sostenuti e curati adeguatamente nell’Ospedale della propria Città”.

 

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