“Architects Meet in Lecce”: laboratorio internazionale di idee e visioni sul futuro dell’architettura

“Architects Meet in Lecce”: laboratorio internazionale di idee e visioni sul futuro dell’architettura

16 Ottobre 2025 Off Di Redazione

Per tre giorni, da oggi e sino a sabato 18 ottobre, e dopo il successo dello scorso anno, Lecce si trasforma nuovamente in laboratorio internazionale di idee e visioni sul futuro dell’architettura, diventando palcoscenico del dibattito contemporaneo.

Grazie a “Architects Meet in Lecce”, il Meeting promosso dall’Associazione Italiana di Architettura e Critica (AIAC) insieme all’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce che, giunto alla 14ª edizione, sceglie per quest’anno il tema “RE-Frame. Corpi, Terre, Architetture”, ponendo al centro la necessità di ridefinire il ruolo dell’architettura.

Tema al centro di tutti gli incontri, i momenti di confronto, le Mostre, e dell’appuntamento conclusivo sabato 18 al Teatro Paisiello, che vedrà la presenza di Cino Zucchi, Premio Internazionale Architetcts Meet in Lecce 2025.

“In un mondo in cui si è costruito anche troppo – dichiara Luigi Prestinenza Puglisi, Presidente dell’AIAC – il compito che si pone all’architettura è sempre di più di recuperare, modificare, migliorare, interpretare l’esistente. Riformulando la cornice attraverso la quale interagiamo con la realtà che ci circonda. In questo processo di ridefinizione e aggiornamento ad essere coinvolti sono i tre protagonisti dello spazio: i nostri corpi che lo fruiscono e lo misurano, le terre intese come sostanze materiali di paesaggi a cui ridare senso, le architetture come espressione della nostra capacità di concretizzare attraverso il costruire frammenti di utopie. Solo ridando valore alle cose, e quindi attraverso il re-framing, il passato acquista senso e il futuro ci apre inaspettati e promettenti orizzonti”.

“Anche quest’anno – sottolinea Franco De Lorenzi, Presidente Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce – condividiamo con Luigi Prestinenza Puglisi e AIAC una intensissima tre giorni che mette sotto lente la nostra professione e le nostre valigie degli attrezzi insieme alle dinamiche di trasformazioni territoriali sempre più rapidissime e che chiedono di essere ben immaginate e ben governate. Ricorrere alla formula dell’incontro tra saperi e competenze, attraversandoli e connettendoli, per noi significa ribadire a un tempo la centralità dell’architettura e la necessità di gesti misurati, sobri, per città a misura di vita, di tutte le vite. Re-framing può significa anche questo”.

Incontri, mostre, conferenze, tavole rotonde, workshop e aperitivi culturali in cui architetti, urbanisti, designer, studiosi e istituzioni si confronteranno su come “riframmentare” il nostro rapporto con lo spazio, mettendo in dialogo i tre protagonisti fondamentali: i corpi che abitano e misurano gli ambienti, le terre intese come materia viva e paesaggio, e le architetture come concrezione di utopie possibili.

 

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