 
                
                    Associazione Un Cuore Protetto: “Continueremo a tendere la mano a chi ha bisogno”
31 Ottobre 2025L’Associazione “Un Cuore Protetto – ODV” esprime sconcerto e profonda amarezza per quanto apparso negli ultimi giorni su alcune testate in merito al progetto “Cassetta Rossa”, un’iniziativa che nasce con finalità di solidarietà sociale e che, invece, viene oggi strumentalmente travisata, piegata a logiche politiche e comunicative che nulla hanno a che vedere con la verità e con la tutela delle vittime di violenza.
Le affermazioni diffuse in questi giorni rappresentano un grave attacco non solo all’associazione, ma alla rete di enti pubblici, istituzioni e associazioni che hanno condiviso e patrocinato il progetto, riconoscendone il valore umano, psicologico e preventivo.
È doveroso ribadire con fermezza che la Cassetta Rossa, come chiaramente espresso nel documento ufficiale sottoscritto dalla Commissione Provinciale Pari Opportunità e dalla Provincia di Lecce, “è uno strumento simbolico e concreto di ascolto e prevenzione, volto a facilitare l’emersione delle situazioni di violenza, discriminazione o fragilità, attraverso il raccordo operativo con i Servizi Sociali, i Centri Antiviolenza, le Forze dell’Ordine e le altre strutture istituzionali del territorio”.
La Cassetta Rossa non sostituisce i Centri Antiviolenza, né si propone come struttura alternativa. Essa è, invece, un canale di segnalazione e di ascolto utile a raggiungere chi non riesce a chiedere aiuto nei canali tradizionali: vittime di bullismo, anziani maltrattati, uomini o donne in situazioni di violenza domestica, persone discriminate per orientamento sessuale o identità di genere. È una mano tesa nel silenzio, non un simbolo di contrapposizione.
Sorprende e addolora constatare che, mentre decine di Comuni della Provincia di Lecce hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa riconoscendone la portata sociale e umana, proprio il Comune in cui l’associazione è nata scelga di ostacolare il progetto, ricorrendo a una narrazione tendenziosa e distorta, che tenta di minare la credibilità di chi, con sacrificio e dedizione, opera quotidianamente contro la violenza. Dispiace, soprattutto, che ciò avvenga attraverso la strumentalizzazione di un tema così delicato, in un territorio che ha visto, negli ultimi tempi, tragici episodi di violenza e bullismo divenuti casi nazionali. Noi crediamo che la risposta alla violenza non possa essere la chiusura o la paura di condividere strumenti nuovi, ma il dialogo, la collaborazione, la rete.
“Un Cuore Protetto” non è un centro antiviolenza, né vuole esserlo. È una associazione laica di volontariato composta da psicologi, avvocati, operatori sociali e cittadini comuni che hanno deciso di mettersi al servizio della comunità per costruire un modello culturale nuovo, basato sull’ascolto, la solidarietà e la prevenzione. Operiamo in piena sinergia con le istituzioni e i servizi pubblici, e il nostro front office ha già raccolto, in un solo anno di vita, diverse segnalazioni di persone vittime di violenza (non solo di genere!) o discriminazione che hanno trovato, nel nostro supporto, il coraggio di denunciare e rinascere.
Ma la parte più dolorosa e al tempo stesso più nobile di questa vicenda riguarda la persona che ha fondato l’associazione: un giovane psicologo di 31 anni, nato e cresciuto a Noha, che con determinazione e spirito di servizio ha dato vita assieme ad un nutrito gruppo di persone nell’ottobre 2024, a “Un Cuore Protetto”. Lo ha fatto spinto dal desiderio di restituire al territorio ciò che il territorio gli ha dato e di creare un luogo libero da pregiudizi, dove chiunque potesse sentirsi accolto e mai giudicato.
Oggi il presidente vive sotto protezione e vigilanza a causa delle minacce e delle intimidazioni ricevute per il suo impegno civile e per aver difeso, con coraggio, la causa delle vittime. Nonostante tutto, non ha mai smesso di credere nel bene e nella possibilità del cambiamento.
Nel corso dell’anno, l’associazione ha ricevuto l’attenzione e l’incoraggiamento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto personalmente esprimere al Presidente dell’associazione apprezzamento e incoraggiarlo a proseguire, e successivamente una lettera della Segreteria di Stato Vaticana a nome di Papa Leone XIV, con un invito all’Udienza Giubilare come segno di riconoscenza per il lavoro svolto.
Questi riconoscimenti, insieme alla solidarietà di tanti cittadini e delle istituzioni provinciali, ci confermano che la strada intrapresa è quella giusta, anche se difficile. Perché chi lavora per il bene non dovrebbe mai essere ostacolato o isolato, ma sostenuto.
Noi non arretreremo di un solo passo. Continueremo a tendere la mano a chi soffre in silenzio, a chi non trova il coraggio di parlare, a chi crede di non avere più voce. Perché il nostro unico scopo è ridare voce alla speranza, anche quando sembra perduta.
Consiglio Direttivo
Associazione “Un Cuore protetto” – odv



