Coldiretti Puglia: “Import di grano in aumento. Scatta l’allarme per gli agricoltori pugliesi”

Coldiretti Puglia: “Import di grano in aumento. Scatta l’allarme per gli agricoltori pugliesi”

5 Giugno 2023 0 Di Redazione

Le importazioni in Italia di grano proveniente dal Canada sono aumentate del 394% per un quantitativo pari a circa 311 milioni di chili nel primo bimestre del 2023. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat relativi ai primi due mesi dell’anno.

“E’ necessario evitare speculazioni e distorsioni commerciali provocate dall’afflusso di grano ucraino sul mercato europeo. In Puglia infatti le quotazioni del grano duro sono crollate a meno di 34 centesimi al chilo, un valore che non copre neppure i costi di produzione ed è inferiore di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con il prezzo della pasta che è aumentato il doppio dell’inflazione – rileva la Coldiretti regionale -. Una situazione che rischia di innescare un nuovo cortocircuito sul settore agricolo che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini, proprio a pochi giorni dall’avvio della nuova campagna di raccolta del grano duro in Puglia,  in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities come il grano”.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano, con 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia – hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.

“E’ necessario adeguare da subito – sottolinea la Coldiretti – le quotazioni del grano duro per sostenere la produzione nazionale in un momento difficile per l’economia e l’occupazione. Non è accettabile che di fronte all’aumento del 18% del prezzo della pasta al consumo rilevato dall’Istat nell’ultimo anno, il grano duro nazionale necessario per produrla venga invece sottopagato agli agricoltori. Siamo di fronte a manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada dove il grano viene coltivato secondo standard non consentiti in Europa per uso del glifosate nella fase di preraccolta, con le importazioni a gennaio 2023, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che sono aumentate di sei volte, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat. Una concorrenza sleale nei confronti dei nostri agricoltori ma anche una preoccupazione per la salute dalle quali i cittadini posso difendersi scegliendo le confezioni con prodotto 100% italiano, grazie alla battaglia della Coldiretti sull’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta. E’ quindi strategico far ripartire la commissione unica nazionale (CUN) per il prezzo indicativo in Italia del grano duro come sostenuto anche dal Ministro dell’agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida”.

Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali per garantire prezzi giusti ed una più equa distribuzione del valore a tutela dei consumatori degli agricoltori contro le pratiche sleali, afferma Coldiretti nel precisare che anche per la pasta sarebbe una garanzia di stabilità ed equità dei prezzi lungo la filiera, ma che assicurerebbe anche una maggiore sicurezza alimentare ai consumatori.

Le superfici seminate potrebbero raddoppiare con la produzione di grano che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale.

 

 

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