“Leverano in Fiore”. Sarà istituito un marchio di origine che identifica il fiore reciso italiano

“Leverano in Fiore”. Sarà istituito un marchio di origine che identifica il fiore reciso italiano

5 Giugno 2023 0 Di Redazione

Un marchio per certificare, tutelare e promuovere nel Paese e nel mondo il fiore reciso italiano. È quanto ha proposto il presidente dell’Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani (Affi), Cristiano Genovali, realtà con oltre 2450 produttori attraverso le 5 cooperative socie e la new entry, il Mercato dei fiori di Leverano e i 35 floral designer associati, durante il primo Congresso Nazionale del Fiore sul tema “Il Rilancio Della Floricultura Italiana In Italia e Europa” (1-2 giugno).

L’incontro svoltosi durante la quarantesima edizione di “Leverano in Fiore”, la manifestazione grande vetrina nazionale e internazionale dell’arte floreale italiana e del fiore reciso, a cui partecipano più di 150 gruppi di fioristi da tutto il mondo. Arrivati nella cittadina pugliese, una delle capitali del florovivaismo tricolore, per presentare le nuove tendenze della cultura e dell’arte della composizione floreale

“I prodotti della terra, dell’agroalimentare, sono elementi distintivi del marchio Italia nel mondo. Al suo interno trova spazio anche la filiera del florovivaismo, dei fioristi, di grossisti e commercianti del fiore reciso. In questi giorni chi viene a Leverano in Fiore vede in mostra le realizzazioni artistiche realizzate con i fiori prodotti dalle oltre 400 aziende floricole di questo territorio. È un grande patrimonio di lavoro, occupazione ,crescita economica, diffuso anche in molte altre regioni italiane – spiega Cristiano Genovali – Il convegno che abbiamo organizzato insieme a Coldiretti e Assofloro, ci ha fatto confrontare con i vertici istituzionali italiani e i rappresentanti del nostro settore a livello comunitario, e soprattutto abbiamo ascoltato i produttori che ci hanno detto di aver bisogno di un marchio che identifichi con chiarezza il fiore italiano per gli operatori del settore e i consumatori. Inoltre, è attualmente in discussione un disegno di legge per la revisione del tavolo di filiera floro vivaistica, attraverso una legge quadro per il settore che normerà interventi sulle infrastrutture logistiche in grado di facilitare il trasporto tra sud e nord dei fiori recisi. E  all’interno del disegno di legge si deve introdurre più attenzione alla floricoltura, ci sembra una proposta di legge troppo spostata sul vivaismo”.

Durante i lavori del convegno è poi emersa la necessità di introdurre anche in Italia, come già avviene nel resto d’Europa, il riconoscimento della figura del fiorista, qualificando la professione con idonei corsi formativi riconosciuti dallo Stato. A dare evidenza dell’importanza di queste richieste, bastano i dati forniti da Coldiretti Puglia attraverso il suo direttore Pietro Piccioni sul comparto e filiera di fiori e piante. In Italia operano più di 27.000 aziende florovivaistiche, con 30mila ettari coltivati, 200 mila persone al lavoro nel settore e un fatturato complessivo di oltre 2,6 miliardi di euro.

Mentre, Mara Verbena (vicepresidente Affi), presente al convegno ha invece dichiarato: “Oggi, la bellissima professione del fiorista deve adeguarsi a un nuovo contesto economico e sociale. Le basi di questa attività sono certamente competenza, creatività, stile, ma devono necessariamente integrarsi a i nuovi strumenti tecnologici ed informatici in grado di rendere più efficiente la professione”.

 

 

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