“Dentro la taranta” di Corrima: una mostra che interroga la natura del fenomeno del Tarantismo

“Dentro la taranta” di Corrima: una mostra che interroga la natura del fenomeno del Tarantismo

14 Luglio 2023 0 Di Redazione

Il luogo artistico galatinese Art Lab Second Light inaugura una mostra che interroga la natura del fenomeno del Tarantismo.

Molte sono state le parole spese intorno a questo fenomeno. La tradizione racconta di uomini ma soprattutto donne, lavoratori e lavoratrici agricoli che, in seguito al morso di una tarantola o un altro animale velenoso, lamentano un malessere generale tanto fisico quanto psicologico; per guarire era necessario eseguire un “esorcismo musicale”, ciò poteva avvenire tra le mura domestiche o recandosi alla Cappella, ormai sconsacrata, di San Paolo a Galatina la sera tra il 28 e il 29 giugno, giorni in cui si festeggia il patrono della città, santo protettore degli avvelenati.

Cosa provavano queste donne? Da quale malessere volevano liberarsi? In cosa cercavano questa libertà? Questi sono alcuni dei quesiti su cui l’artista Corrima Corrado Marra si è interrogato nel percorso di ricerca artistica da cui è nata la mostra “Dentro la Taranta”.

L’inaugurazione si terrà il 15 Luglio 2023 alle 19:30 all’Art Lab Second Light in via Umberto I n. 17 a Galatina. La mostra resterà aperta sino al prossimo 10 settembre.

Corrima ha voluto riportare l’attenzione sull’individuo, sulle donne che hanno subito e somatizzato le costrizioni di una società patriarcale sino al punto di cercare una via di fuga in un rituale dai tratti pagani, un rituale catartico in cui ragni, morsi, pozzi e santi forse centrano ben poco. Un rituale che Corrima vede come l’ennesima prova di come la voglia di affermare sé stessi e la propria individualità, nella libertà più totale, può superare quell’invisibilità a cui si è stati costretti da una società troppo impegnata a sopravvivere per rendersi conto della sofferenza altrui.

Con uno sguardo profondamente empatico l’artista esplora una sofferenza atavica, la fa sua, se ne prende carico, entrando appunto ‘dentro’ la Taranta, costringendoci a fare i conti proprio con quella parte del Tarantismo più oscura e dolorosa che rischia di perdersi tra le note musicali, ma è necessario ricordare e indagare con il rispetto che gli è dovuto.

 

 

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