Galatina, tra iscrizioni e pergamene: una nuova lettura della sua storia

Galatina, tra iscrizioni e pergamene: una nuova lettura della sua storia

28 Maggio 2025 Off Di Redazione

Con il volume “Galatina dall’Antichità al Medioevo, e oltre” (Mario Congedo Editore, 2025), gli studiosi Pietro Giannini e Biagio Virgilio riscrivono la storia di Galatina. Grazie a un’indagine fondata su epigrafi, manoscritti e fonti d’archivio, i due accademici — rispettivamente dell’Università del Salento e di Pisa — propongono una nuova lettura dell’identità galatinese, ricostruendo con rigore scientifico le origini e lo sviluppo del territorio.

Tutto nasce da cinque iscrizioni, tre greche e due latine, ritrovate nel cuore di Galatina: dal Museo Cavoti a Santa Caterina, fino a case private. Reperti che rivedono le ipotesi sulle origini greche, facendo emergere invece un passato messapico e latino. Nel mirino degli studiosi anche il Casale di San Pietro, nucleo originario della città, citato in un atto del 1188 e protagonista di un processo di urbanizzazione a partire dal Trecento.

Centrale è la figura di Raimondo Del Balzo, che nel 1355 avvia la trasformazione del casale in città. I privilegi concessi alla comunità — poi trascritti “in pubblica forma” nel 1375 — vengono ripresi anche dal suo successore Nicola Orsini, che li amplia e ratifica. Tutti questi documenti, inclusi due rari originali del 1375 e del 1449, sono pubblicati nel volume con traduzione a fronte, e conservati presso il Museo Cavoti.

Galatina emerge così come centro attivo anche sul fronte culturale: tra il XIII e il XIV secolo, vi operava uno scriptorium greco di rilievo, testimoniato dal *Parisino greco 2089*. Un’eredità che prelude alla figura di Marcantonio Zimara, grande filosofo galatinese del Rinascimento. Non manca l’attenzione al patrimonio artistico: la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, autorizzata da papa Urbano VI nel 1385, è letta come simbolo della latinizzazione religiosa della Terra d’Otranto.

Infine, tre nuove iscrizioni datate tra XVI e XVII secolo documentano il riuso di spazi sacri e la continuità della cultura epigrafica nel tempo.

La pubblicazione di questo studio è stata resa possibile grazie al contributo del Comune di Galatina e del Club per l’Unesco di Galatina e della Grecìa Salentina, associazione che da sempre opera per la promozione culturale e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico locale. Con oltre 300 pagine di analisi e immagini, il libro offre un nuovo sguardo sulla storia di Galatina, unendo rigore accademico e spirito divulgativo. Ancora una volta l’editore Mario Congedo conferma il suo ruolo di riferimento nella valorizzazione della storia salentina.

La presentazione del volume si terrà mercoledì 28 maggio, alle ore 18, nel chiostro dei Domenicani presso il Palazzo della Cultura a Galatina.

 

 

Condividi: