“Il Cammino Celeste – Winter”, percorsi musicali e culturali lungo le vie dei pellegrini

“Il Cammino Celeste – Winter”, percorsi musicali e culturali lungo le vie dei pellegrini

2 Gennaio 2024 0 Di Redazione

Da giovedì 4 a sabato 6 gennaio (ore 21) la Chiesa del Santissimo Crocifisso a Caprarica di Lecce ospita “Il Cammino Celeste – Winter”. Il Festival, ideato e diretto dalla flautista e compositrice Giorgia Santoro, con la produzione di Zero Nove Nove, dal 2016 (con otto edizioni estive e tre invernali) propone percorsi musicali e culturali lungo le vie dei pellegrini nella Puglia meridionale in viaggio verso Gerusalemme, con particolare attenzione al tratto che dal porto di Brindisi conduceva fino a Santa Maria di Leuca.

I progetti protagonisti delle tre serate saranno In cammino tra le corde dell’arpista Claudia Lucia Lamanna (giovedì 4), Ave Maria, concerto meditazione della cantante Simona Gubello e della pianista Vanessa Sotgiu (venerdì 5) e Ave Eva – La devozione a Maria del trio La cantiga de la serena (sabato 6). Il Cammino Celeste – Winter è promosso in collaborazione con il Comune di Caprarica di Lecce, in partenariato con Masseria Rifisa, con il patrocinio dell’Associazione europea delle vie francigene e dell’associazione Le Comunità ospitanti degli itinerari Francigeni della Puglia meridionale.

Il festival prenderà il via giovedì 4 gennaio (ore 21) con “In cammino tra le corde” dell’arpista Claudia Lucia Lamanna. Nel 2021 la giovane musicista è stata la seconda italiana nella storia, dopo oltre vent’anni, a conquistare il premio “International Harp Contest in Israel”, la più antica e prestigiosa competizione per arpa al mondo. Ha vinto oltre trenta concorsi internazionali tra Italia, Regno Unito, Thailandia, Stati Uniti, Francia, Germania e Svezia. Come solista ha già calcato le scene di numerose sale prestigiose e i palchi di molti festival. Nel 2020, ha rilasciato il suo album di debutto “Claudia Lucia Lamanna – Royal Academy of Music Bicentenary Series” con l’etichetta discografica Linn Records. È anche stata l’arpista dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano per il biennio 2017-2019. Ha tenuto masterclass in Italia, Stati Uniti, Messico, Polonia, Serbia e Hong Kong.

Venerdì 5 gennaio (ore 21) la cantante Simona Gubello e la pianista Vanessa Sotgiu proporranno il concerto meditazione Ave Maria. Dal bisogno di rivolgere a Colei che rappresenta l’Amore, una preghiera, un pensiero, una lacrima, con la certezza del Suo ascolto: lo spettacolo ripercorre quasi in ordine cronologico le preghiere composte, riadattate o ispirate alla Madre delle madri. Dal canto gregoriano a Saint Saëns, da Durante a Mercadante, toccando le orazioni scritte per il Giubileo e interpretate da Tosca e Milva. Il tutto intervallato da preghiere di Sant’Agostino, San Francesco e recitate da Santa Madre Teresa di Calcutta.

Sabato 6 gennaio (ore 21), questa edizione invernale del festival Il cammino celeste si concluderà con lo spettacolo Ave Eva – La devozione a Maria del trio La cantiga de la serena. Dal 2008 l’ensemble formato da Fabrizio Piepoli, Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale del bacino del Mediterraneo, promuovendo il dialogo culturale tra Occidente e Oriente. A Caprarica proporrà il nuovo progetto Ave Eva. Canti devozionali di ambito liturgico e paraliturgico, di tradizione popolare e d’autore, scorrono come grani di un rosario millenario che cinge la spiritualità mediterranea, dove l’arcaico culto della Dea Madre e il Cristianesimo delle origini si fondono inestricabilmente. Rosa Mistica e sposa, aquila e colomba, la Donna tra le donne è l’autentica mediatrice tra l’umano e il divino, tra la Sorgente perenne e le anime disperse nel mondo. Nella penombra dei monasteri o sugli antichi sagrati in festa, nelle albe marine lungo i cammini dei pellegrini, l’essere umano si abbandona al suo abbraccio traghettatore, e nel canto a Lei scioglie preghiera, gratitudine e speranza. Un’Ave Maria Maronita incontra le Cantigas de Santa Maria e i canti dal Libre Vermell de Monsterrat. Accanto ad essi, una manciata di cantighe sefardite e galego-portoghesi: voci di donne che narrano la propria quotidianità, voci di madri e di figlie.

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