Il corteo “rumoroso” e il flash mob degli studenti del liceo “Vallone” di Galatina

Il corteo “rumoroso” e il flash mob degli studenti del liceo “Vallone” di Galatina

9 Marzo 2024 0 Di Redazione

Profondissimo momento di riflessione quello sollecitato oggi dagli studenti e dalle studentesse del liceo “Vallone” di Galatina che in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della donna, hanno scelto di “far rumore” attraversando le strade principali della città.

Un lungo corteo, ordinato e partecipe, si è mosso dalla sede centrale del Liceo con il nobile obiettivo di sensibilizzare i giovani, e la cittadinanza tutta, sul significato intrinseco e sull’inefficacia di questa ricorrenza.

“L’ignominia continua da Giulia…1,2,3…12 vittime” è il messaggio che gli studenti e le studentesse del Liceo hanno portato in corteo, ribadendo che “Nessun delitto ha una giustificazione”!

Circa 900 studenti e relativi docenti, alla presenza delle forze dell’ordine e del vicesindaco, dott.ssa Maria Grazia Anselmi, hanno attraversato le strade principali della città in un assordante ma loquace silenzio, rotto soltanto da un pacato clangore di chiavi.

Dipanando un drappo rosso lungo 30 metri, simbolo del dolore e delle violenze che le donne ancora subiscono, visto il perdurante divario di genere, il corteo ha raggiunto piazza San Pietro dove, alla presenza della dirigente scolastica, prof.ssa Angela Venneri, è stato realizzato un flash mob di riflessione chiuso con la lettura di “Knocking on Heaven’s door”, profondo monologo in voce maschile tratto da “Ferite a morte”, di Serena Dandini.

Di forte impatto visivo ed emotivo la piazza centrale animata dalla compostezza esemplare degli studenti e delle studentesse, attraversata soltanto dal sordo drappo rosso, simbolo del sangue che potrebbe lambire chiunque.

Sotto lo sguardo attento e accorato della cittadinanza tutta, il flash mob si è chiuso senza parole o interventi delle autorità presenti ma con l’augurio e l’incoraggiamento rivolto a tutte le donne mediante i dolcissimi versi della poesia di Alda Merini, “Sorridi donna”, in un’ottica di sensibilizzazione e condivisione d’intenti.

Non un’occasione per festeggiare, dunque, ma solo per riflettere e tenere alta l’attenzione, con l’auspicio che l’educazione culturale possa riaffermare un ineludibile principio di civiltà.

 

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