Il giardino di piazza Diaz a Nardò intitolato a Ennio Pellegrino, “ragazzo del ’99”

Il giardino di piazza Diaz a Nardò intitolato a Ennio Pellegrino, “ragazzo del ’99”

9 Agosto 2021 0 Di Redazione

Il giardino di piazza Diaz a Nardò (intorno a uno dei due grandi alberi di ficus magnolioide) è stato intitolato a Ennio Pellegrino, maresciallo maggiore dei Carabinieri e uno dei numerosi “ragazzi del ‘99” che furono mandati a combattere sui fronti d’Europa nella Prima Guerra Mondiale.

Alla cerimonia hanno partecipato autorità civili e militari tra le quali il Sindaco Pippi Mellone, il capitano Beatrice Casamassa (comandante della Compagnia dei Carabinieri di Gallipoli), il luogotenente Vito De Giorgi (comandante della stazione dei Carabinieri di Nardò), il tenente colonnello Cosimo Tarantino (comandante della Polizia Locale di Nardò), il tenente colonello don Marco Bottazzo (cappellano militare), il presidente della sezione di Nardò dell’Associazione Nazionale Carabinieri Mario Guagnano.

Ennio Pellegrino nacque a Nardò il 6 settembre 1899. Dopo un periodo di addestramento al distretto militare di Lecce, fu chiamato alle armi e inviato sul fronte di guerra in Albania nel 1917. Fu appunto uno dei “ragazzi del ‘99”, passati alla storia perché, non ancora maggiorenni, furono mandati sui fronti della Grande Guerra a rafforzare e integrare le gravi perdite subite dall’esercito italiano nel corso del primo anno di conflitto. Molti morirono o furono fatti prigionieri, altri dichiarati dispersi e mai più ritrovati.

Pellegrino fu tra i più fortunati e nel 1920 entrò a far parte dell’allora Corpo dei Carabinieri Reali, poi Arma dei Carabinieri. Inviato nel mar Egeo nelle isole di Cos e Rodi tra il 1924 e il 1934, si distinse nel comando di stazioni isolate “dando prova spiccata di serietà, di energia e di tatto”. Rimpatriato nel 1934, fu al comando di varie stazioni dell’Arma in Sicilia e nel Gargano (qui, in una delle zone più aspre del Paese, si distinse in brillanti operazioni contro l’abigeato) e dal 1939 al 1945 affrontò anche la Seconda Guerra Mondiale con la divisa di maresciallo dei Carabinieri, avendo a che fare con i tedeschi in ritirata verso il nord Italia. Nel 1948, a Brindisi, la sua ultima sede di comando come maresciallo maggiore presso la locale stazione dei Carabinieri. Lunghissimo l’elenco delle medaglie, degli encomi e dei riconoscimenti ricevuti in guerra e in tanti anni di vita militare, tra i quali l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica italiana per “particolari benemerenze” conferitagli dal presidente della Repubblica Antonio Segni nel 1962. È scomparso nel 1981, all’età di 82 anni.

La dedica a Ennio Pellegrino del giardino di piazza Diaz serve a ricordare una pagina di storia italiana a tanti giovani di oggi e di domani e i tanti sacrifici compiuti dai loro nonni e bisnonni per un Paese libero e democratico. Nel ricordo di Ennio Pellegrino c’è il ricordo e la riconoscenza verso tutti i “ragazzi del ‘99”, mandati in guerra giovanissimi a combattere per il proprio Paese.

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