Indagine Coldiretti: tredicesime e spese per i lavoratori pugliesi

Indagine Coldiretti: tredicesime e spese per i lavoratori pugliesi

19 Dicembre 2022 0 Di Redazione

Un pugliese su due che riceve la tredicesima quest’anno deve destinarla per la maggior parte al pagamento di bollette, mutui, rate e tasse come l’Imu in scadenza. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti Puglia, dalla quale si evidenzia che una percentuale quasi analoga (35%) la userà per le spese di Natale.

“L‘appuntamento con la tredicesima per un importo stimato in oltre 2 miliardi di euro aiuta i pugliesi lavoratori dipendenti e pensionati ad affrontare i forti rincari determinati dai costi energetici ma coincide anche con il saldo dell’Imu che rappresenta una componente importante del peso fiscale di fine anno – sottolinea la Coldiretti regionale –. Da segnalare peraltro che quest’anno appena il 25% può destinarla al risparmio di fronte alle incertezze sul futuro mentre il restante 4% ha altri programmi. Complessivamente la spesa dei cittadini per i regali di Natale sarà quest’anno di 177 euro a testa, in calo del 7% rispetto allo scorso anno, a causa principalmente della crisi economica, con l’aumento dell’inflazione e i rincari in bolletta. I cittadini per una maggioranza del 42% conterranno il budget sotto la soglia dei 100 euro, mentre il 30% arriverà fino a 200 euro e un altro 15% si spingerà a 300 euro. Ma c’è anche un 8% che spenderà tra 300 e 500 euro, un 2% che arriverà a 1000 e una ristrettissima minoranza dell’1% che supererà i 2000 euro. Gli altri non hanno ancora deciso quanto spendere. Tra i regali più gettonati, libri, vestiti e scarpe, soldi, prodotti di bellezza e soprattutto l’enogastronomia anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione. Da segnalare – conclude la Coldiretti – la preferenza accordata all’acquisto di prodotti Made in Italy anche per aiutare l’economia nazionale e garantire maggiori opportunità di lavoro”.

 

 

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