La rabbia e la delusione dei cittadini. A Galatina necessari più controlli e rigore per combattere l’inciviltà

La rabbia e la delusione dei cittadini. A Galatina necessari più controlli e rigore per combattere l’inciviltà

26 Luglio 2021 0 Di Redazione

E’ grande l’amore dei galatinesi per la loro città. Lo dicono i messaggi ricevuti in redazione, i suggerimenti rivolti agli amministratori, le considerazioni, a volte anche piuttosto forti, indirizzate a chi non interessa il bene di Galatina e che, addirittura, non la tutela con le sue azioni incivili.

Tutto questo ci fa capire quanto i cittadini del terzo comune della provincia di Lecce per numero di abitanti sono arrabbiati (per non utilizzare altri termini) e delusi da un silenzio e una inerzia dell’Amministrazione che non riescono proprio a capire.

In questi giorni, dalle pagine di Galatina24, abbiamo evidenziato lo stato di incuria in cui versa il parco giochi attrezzato all’interno della villa San Francesco, il disservizio causato dalla chiusura dei bagni pubblici e il preoccupante stato di abbandono in cui si trova la statua di San Francesco d’Assisi tra sporcizia e scritte di ogni tipo.

Al racconto di ciò che accade in quello che dovrebbe essere un angolo ben curato e “protetto” della nostra Galatina, in pieno centro, a pochi passi dalla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo e dalla villa comunale, si aggiungono ora le segnalazioni di numerosi cittadini pervenute anche alla casella di posta elettronica della Redazione.

“Ai nostri amministratori chiediamo maggiore rigore, devono fare qualcosa contro uno stato di incuria che è sotto gli occhi di tutti e bisogna farlo subito se vogliamo salvaguardare un bene pubblico” – dice Antonella, mamma e assidua frequentatrice della villa. “E’ necessario un maggiore controllo del territorio – racconta Marzia – ho potuto notare gruppi di ragazzini, dai 12 ai 15 anni, che oltre ad infastidire i frequentatori della villetta danneggiano la segnaletica, le panchine e lanciano lattine nelle aiuole. Irresponsabili e maleducati. Ogni qualvolta ho cercato di allertare le forze dell’ordine loro scappavano dopo avermi rivolto qualche velata minaccia”. Anche Luigi ha raccontato la sua esperienza: “A queste bande di ragazzini si aggiunge chi sporca, lasciando in giro bottiglie vuote e carte di ogni genere, e chi non raccoglie i bisogni del proprio cane. Insomma, inciviltà e nessun rispetto delle regole del buon cittadino”. Più dura la riflessione di Maria, 80 anni, che prima di cenare ama trascorrere un po’ di tempo in villa a chiacchierare con la sua amica: “Questa città va verso il degrado più totale, davvero un peccato perché Galatina era così bella e non aveva nulla da invidiare agli altri paesi. Quanta amarezza, quanta rabbia. Ma nessuno vede quello che succede?”.

C’è poi chi, giustamente, mette in evidenza che il comportamento dei più giovani, che non hanno rispetto per la città in cui vivono, e la responsabilità di genitori poco attenti e che dovrebbero insegnare maggiore senso civico.

“Rispettiamo le persone ed i beni che ci circondano – afferma Marco – bisognerebbe individuare i responsabili, sanzionarli e far capire loro cosa significa educazione e amore per la propria città. Occorre dare un segnale forte e punire quei ragazzi che non rispettano luoghi e regole”.

Alla richiesta di maggiore controlli, in particolare nella fascia serale in cui il centro cittadino è frequentato da giovanissimi, si aggiungono alcune proposte concrete per rendere più sicura e vivibile piazza Cesari e la sua villa. Una di queste è l’installazione di un circuito di videosorveglianza, come già sollecitato in passato dalle pagine di Galatina24. Sarebbe l’unica soluzione per controllare la situazione in tempo reale e, se necessario, individuare, grazie alle immagini registrate, chi danneggia o si comporta in maniera incivile. Basterebbe capire bene quali sono le priorità di una città, le reali necessità dei cittadini, ascoltare le loro testimonianze e poi fare delle scelte su come e quando utilizzare i fondi pubblici lasciando da parte tutto ciò che necessario non è.

Daniele G. Masciullo

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