L’arte fotografica di Fortunato Martines

L’arte fotografica di Fortunato Martines

26 Aprile 2021 0 Di Redazione

Nella periferia sud di Galatina, ai margini dell’abitato, sulla strada provinciale 362 che conduce a Sogliano Cavour c’è una signora arzilla, sveglia e piena di vita nonostante gli anni che per lei sono già 90, mi aspetta nella sua villa immersa nel verde per raccontarmi di suo zio Fortunato, celebre fotografo. Il suo nome è Lidia Martines.

Mi accoglie con un sorriso e mi fa accomodare sul divano e mi racconta subito di essere l’unica superstite della famiglia in vita ad aver conosciuto zio Fortunato, fratello del padre Antonio. I suoi ricordi sono nitidi e ben definiti. Ricorda la casa di via Mezio 75 a Galatina dove con le due sorelle e il fratello furono ospiti più volte dello zio, che dal matrimonio non aveva avuto figli. Per lo zio Fortunato era una gioia godersi le tre nipotine anche perché nessun lieto evento aveva sorriso alla sua casa. Così, per un certo numero di anni Lidia e le due sorelle erano spesso ospiti di casa Fortunato Martines e dello studiolo da fotografo. Lidia ricorda molto bene tutti i preparativi prima di una foto in studio: metteva il soggetto in posa e poi si infilava sotto una coperta nera a scattare foto che venivano impressionate su lastre di vetro o celluloide e portate dallo zio nella camera oscura, un luogo buio e stretto, così lo ricorda. Lo zio, con sicurezza e per ore, muoveva la pellicola finché non si compiva la magia di far apparire il negativo della foto che poi veniva in seguito stampata su carta e ritoccata con piccoli pennellini. Proprio nell’arte del ritocco si imponeva la bravura di artista di Fortunato Martines che, oltre ai luoghi ed ai paesaggi, nelle foto ritratto dava il suo meglio, riusciva a dare un anima alle foto che ritraevano i vari soggetti. Il risultato finale era sempre apprezzabile. Una vita spesa dietro l’obiettivo a cogliere l’attimo fuggente, il momento esatto per immortalare il soggetto per poi grazie alla tecnica del ritocco fare di ogni scatto un piccolo capolavoro da tramandare nel tempo.

Raimondo Rodia

 

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