“Le pitruse” in scena per il progetto “Viva – Tante belle cose” dedicato agli over 50

“Le pitruse” in scena per il progetto “Viva – Tante belle cose” dedicato agli over 50

18 Agosto 2023 0 Di Redazione

Sabato 19 agosto (ore 21) in Piazza Pio XII a Cursi appuntamento con “Le pitruse”, restituzione finale del laboratorio biennale di teatro “La gioia ai giorni”, ideato e curato da Alessandra De Luca nell’ambito di “Viva – Tante belle cose”, progetto pensato per gli over 50 (in particolare vedovi e vedove) che mira al benessere, alla crescita culturale, alla condivisione di conoscenze e talenti.

In scena i testi, i racconti, i corpi e le voci di Romeo Treglia, Gigi Chilla, Anna Cotardo, Gilda Grande, Fernando Melcore, Salvatore Bisanti, Ada Palma, Adriano Santoro, Nicola Dimola, Samuel e Roberto Giurgola con la cura e conduzione della stessa Alessandra De Luca e la consulenza scientifica di Luigi Marrocco. Queste storie sono fatte di anagrafe ma anche di relazioni ed emozioni profondissime. In questi due anni questo percorso ha messo al centro gli affetti, più che i concetti. La formazione è stata condotta “dal basso” in stretta relazione con gli istinti, il ridere, il piangere, le passioni, il gioco. Si è arrivati, pian piano, a una creazione condivisa fatta dai partecipanti, cittadine e cittadini di Cursi e dei comuni limitrofi, paesi che compongono il bacino estrattivo della pietra leccese. Una raccolta di storie, documentazioni, aneddoti, avventure, esperienze narrate da chi, in un modo o nell’altro, in maniera diretta o indiretta, con questa materia, la pietra, nella sua vita è venuto a contatto. Ogni storia raccontata è stata scelta, scritta e narrata da ogni partecipante al laboratorio, con il proprio linguaggio.

“La restituzione finale del percorso laboratoriale non ambisce alla compiutezza di una drammaturgia teatrale convenzionale, obiettivo che avrebbe tolto spazio al processo di ricerca individuale e collettiva a favore di una apparente professionalità della confezione – sottolinea Alessandra De Luca -. Ci è sembrato più interessante invece pensarla e strutturarla come la raccolta di appunti di viaggio, l’esposizione cruda e la giustapposizione di momenti di un processo incompiuto ma vivo, come deve esserlo ogni processo autenticamente creativo. Non uno spettacolo dunque, quanto un percorso che attraversa più ambiti connessi sia al teatro che alla società, per la dimensione ludica e comunitaria con cui sono stati affrontati. Il teatro è stato dunque il mezzo di una comunicazione sociale e allo stesso tempo anche di espressione individuale e di progettazione condivisa – continua l’attrice e regista -. L’operare artistico, in qualunque forma si realizzi, ha come precondizione necessaria quella dello straniamento dello sguardo, cioè osservare il proprio oggetto con occhi diversi per poterlo meglio comprendere. Noi speriamo che l’interesse di questa restituzione possa risiedere in un doppio straniamento, ovvero nell’opportunità di gettare uno sguardo sul nostro piccolo villaggio, Cursi, e allo stesso tempo, attraverso il teatro, sul mondo e più in generale sulle relazioni, sulla convivenza comunitaria, convinti che ‘necessario non è il teatro ma qualcos’altro. Superare le frontiere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla […] Non nascondermi più, essere quello che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un’ora. Trovare un luogo dove un tale essere in comune sia ancora possibile…’ come scriveva il regista teatrale polacco Jerzy Grotowski – prosegue Alessandra De Luca -. Proprio in questa direzione in questi due anni di laboratorio teatrale, grazie al progetto Viva, abbiamo cercato di camminare insieme, e a conclusione di questo percorso forse siamo riusciti a restituire un po’ di quella ‘gioia ai giorni’ auspicata dai versi di Vladimir Mayakovsky (‘Bisogna strappare la gioia | ai giorni futuri. | In questa vita non è difficile morire. | Vivere è di gran lunga più difficile’) che hanno ispirato il titolo di questo laboratorio. Speriamo che sia solo l’inizio”.

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