Nel Salento 44 profughi ucraini. Il presidente Minerva: “Salento terra di accoglienza”

Nel Salento 44 profughi ucraini. Il presidente Minerva: “Salento terra di accoglienza”

13 Marzo 2022 0 Di Redazione

Sono 44 i profughi ucraini che questa sera, di seguito ad un’iniziativa spontanea di solidarietà promossa da un gruppo di cittadini di Poggiardo, arriveranno a Strudà, frazione di Vernole, presso la struttura sanitaria dell’ex Opis.

Sin dai giorni scorsi, ricevuta la notizia dell’arrivo, la Prefettura di Lecce ha attivato le collaborazioni occorrenti per una immediata attività di prevenzione sanitaria e per l’individuazione di strutture dedicate all’accoglienza esclusiva dei profughi ucraini.

Ad accoglierli stasera, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il direttore generale della Asl Lecce Rodolfo Rollo e l’amministratore di Sanità Service Luigino Sergio.

All’arrivo, previsto per le ore 21, saranno immediatamente fornite le prime cure mediche e il personale della Asl sottoporrà i profughi al tampone per l’accertamento di eventuali positività al covid. In caso di esito negativo dei tamponi, gli ospiti saranno accompagnati presso i CAS – Centri di Accoglienza Straordinaria, secondo le indicazioni della Prefettura. Nel sito di Strudà, inoltre, Caritas provvederà alla gestione quotidiana dei bisogni.

Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva ha chiarito come “il Salento continua a dimostrarsi terra di accoglienza e solidarietà, grazie all’instancabile lavoro messo in campo dalle Istituzioni del territorio”.
“Da presidente – ha proseguito, sento il dovere di evidenziare come, dinanzi ad una emergenza di tale portata, il territorio abbia risposto con una macchina della solidarietà senza precedenti. Tutti, cittadini ed associazioni, enti ed Istituzioni, sono pronti a dare il proprio contributo affinché chi fugge da una catastrofe come la guerra, si possa sentire a casa”.

“Perché, in fondo, il messaggio che vogliamo lanciare è questo: la provincia di Lecce è e sarà la casa di chi ha bisogno, di chi soffre, degli ultimi”, conclude Stefano Minerva.

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