“Pensiero e arte della legalità”: gli studenti di Galatina protagonisti di un percorso educativo e di crescita

“Pensiero e arte della legalità”: gli studenti di Galatina protagonisti di un percorso educativo e di crescita

10 Marzo 2023 0 Di Redazione

Salento, 1981. Nella tranquilla provincia irrompe un’organizzazione che segnerà con una lunga scia di sangue e di terrore gli anni successivi. Nasce la Sacra Corona Unita, per iniziativa di Giuseppe Rogoli, detenuto nella prigione di Lecce, in risposta al tentativo di Raffaele Cutolo, di creare in Puglia un’organizzazione, la Nuova Camorra Pugliese, che comprendesse al suo interno anche figure appartenenti alla criminalità pugliese.

La Scu, bollata all’inizio come semplice fenomeno criminale, viene riconosciuta ufficialmente come mafia nel 1989, da parte del procuratore generale Vincenzo Chiriacò.

Di questo e di come ha condizionato l’intero territorio salentino si parlerà nel primo incontro pubblico all’interno del progetto “Pensiero e arte della legalità” in programma per lunedì 13 marzo alle 18:30 nella Sala conferenze dell’ex Convento delle Clarisse a Galatina.

 

NASCITA E STORIA DELLA SACRA CORONA UNITA

Saluti istituzionali

Fabio Vergine, Sindaco di Galatina

Maria Margherita Manco, Associazione Tracce Creative

Teresa Musca, Associazione A Levante

Interventi

Francesco Mandoi, magistrato, ex procuratore nazionale Antimafia

Francesco Di Bella, giornalista – Nuovo Quotidiano di Puglia

In ricordo di Renato Moro giornalista, letture di suoi articoli sulla S.C.U. tratti da “Il binocolo e il microscopio”

Modera

Mauro Vaglio, esperto di politiche culturali

Letture a cura della Compagnia Salvatore Della Villa

Tre parole semplici per designare l’organizzazione. Sacra: poiché quando si affilia un nuovo membro all’organizzazione questo viene “battezzato” o “consacrato”, come un sacramento religioso; Corona: poiché nelle processioni si usa il rosario (o corona); Unita: come sono uniti e forti “gli anelli di una catena”. Giuseppe Rogoli è il padre fondatore e rappresenta un aspetto innovativo, la sua figura ricopre un importante funzione simbolica, a differenza delle altre mafie, che hanno riferimenti mitici.

Durante l’incontro si leggeranno alcune pagine tratte dal libro “Il binocolo e il microscopio” che racchiude, per stralci, un assaggio degli scritti giornalistici di Renato Moro, curati da Stefano Cristante e Stefano Martella.

Ingresso Gratuito

Per info e prenotazioni: Tracce Creative 3384960251 – 3297155894 anche con Whatsapp

“Pensiero e arte della legalità” è un progetto finanziato dall’Avviso Pubblico ‘Bellezza e Legalità per una Puglia libera dalle mafie. Incontri a cura dell’associazione Tracce Creative in collaborazione con l’associazione A Levante. Partner di progetto è il Comune di Galatina, il Liceo Scientifico e Linguistico ‘Antonio Vallone’ e dell’I.I.S.S. ‘Falcone Borsellino’ entrambi di Galatina. Si ringrazia l’azienda vitivinicola Cantina Fiorentino per aver affiancato e sostenuto il progetto.

Il Progetto

Riconoscere e svincolarsi dalle catene subdole del pensiero mafioso, per scoprire la pienezza del vivere liberi, attraverso gli esempi di donne e uomini che hanno sacrificato la propria vita e grazie alle storie di chi continua a combattere contro omertà e illegalità.

Con quattro incontri frontali e con i laboratori artistici il progetto “Pensiero e arte della legalità” permetterà agli studenti del Liceo Scientifico e Linguistico ‘Antonio Vallone’ e dell’I.I.S.S. ‘Falcone Borsellino’ di Galatina di essere protagonisti di un percorso educativo e di crescita, volto a sostenere azioni di responsabilità sociale e cultura della legalità: dalle storie di uomini e donne vittime della Sacra Corona Unita realizzeranno dei corti per onorarne la memoria e per tramandare l’impegno contro tutte le mafie.

Due i percorsi formativi che gli studenti stanno già seguendo: il primo attraverso lezioni frontali con esperti quali professori e ricercatori universitari, giornalisti, sindaci e amministratori locali, che forniranno agli studenti un quadro storico, geografico e filosofico della Sacra Corona Unita. Un momento di condivisione e di coinvolgimento della collettività è previsto con gli incontri aperti al pubblico, nei giorni 13 e 24 marzo, 12 aprile e 10 maggio 2023, alle 18.30 nella Sala conferenze ex Convento delle Clarisse a Galatina durante i quali gli ospiti proporranno delle riflessioni sui temi della legalità, della lotta alle mafie e della giustizia.

BIOGRAFIE DEGLI OSPITI

Francesco Di Bella

A Quotidiano dal 1983, dapprima come corrispondente dal territorio, poi come collaboratore interno, quindi come redattore. Ha lavorato in tutti i settori, dalla cronaca politica a quella sindacale, dallo sport agli spettacoli e alla cultura. Una volta diventato redattore, è stato cronista di nera/giudiziaria per quasi quattro anni nella redazione di Brindisi, poi per oltre otto anni nella redazione di Lecce. In seguito ha gestito le pagine di cronaca della provincia e infine ha coordinato quelle di Cultura e Spettacoli, ruolo che tuttora riveste.

Francesco Mandoi

È stato magistrato fino al 14 ottobre 2021, quando è andato in pensione con la qualifica di Presidente Onorario di Sezione della Suprema Corte di Cassazione.

Attualmente è Consulente del Primo Ministro della Repubblica d’Albania per la lotta alla criminalità organizzata. Accademico presso la Pontificia Accademia Mariana Internazionale e Docente presso la SSPL dell’Università del Salento

Entrato in Magistratura nel novembre 1981, il dr. Mandoi ha svolto solo le funzioni di Pubblico Ministero. Sostituto Procuratore presso la Procura di Brindisi (dal 25/11/1982 al 30/09/1988) si è occupato di criminalità organizzata sin dall’inizio dell’attività professionale. Sono sue le indagini sul contrabbando ed il traffico di stupefacenti che hanno confermato i rapporti fra la criminalità salentina e le tradizionali associazioni mafiose operanti sul territorio nazionale (mafia, ndragngheta e camorra); trasferito a Lecce il 1°/10/1988, ha svolto anche in quell’Ufficio la funzione di Sostituto Procuratore (fino al 25/07/1994). Presso la Procura di Lecce è stato delegato, insieme al collega Motta, a rappresentare l’accusa nello storico processo alla Sacra Corona Unita con il quale è stata affermata la caratteristica mafiosa della organizzazione salentina.

Trasferito alla Procura della Repubblica di Potenza il 26/07/1994 vi ha prestato servizio, come Sostituto Procuratore addetto alla Direzione Distrettuale Antimafia, fino al 29/07/1996. Dopo la parentesi presso il Ministero della Giustizia è stato trasferito alla Direzione Nazionale Antimafia, Ufficio nel quale ha prestato servizio ininterrottamente sino al suo pensionamento, fatta eccezione per i periodi nei quali ha svolto missioni internazionali. Durante la sua attività presso la Direzione Nazionale Antimafia si è occupato di cooperazione internazionale, di contrasto finanziario alla criminalità organizzata, di sostenere e richiedere l’applicazione della misura prevista dall’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario.

SINOSSI

Il binocolo e il microscopio – Renato Moro

Questo libro racchiude, per stralci, un assaggio degli scritti giornalistici di Renato Moro, curati da Stefano Cristante e Stefano Martella.

La sua scrittura, con razionalità e partecipazione, versatile e controcorrente, ha attraversato il cammino dei profondi mutamenti del Salento. Dall’esplosione della Sacra corona unita, allo sviluppo del turismo e la conseguente trasformazione urbanistica, le crisi industriali e le tensioni sociali. Segue poi l’imperversare della Xylella, capace di trasformare l’intera fisionomia del territorio; e il suo sguardo era pure rivolto sia alla cultura delle radici che alle novità, ai fermenti giovanili.

Scrivono i curatori: “Renato era capace di usare la propria scrittura come un microscopio e un attimo dopo come un binocolo, fornendo a chi lo leggeva gli strumenti informativi e le argomentazioni necessarie per arrivare a capire i fenomeni”.

E Rosario Tornesello, nella Postfazione: “C’era, nel suo modo di lavorare, una naturale, spontanea tendenza a trasformare ogni giorno in un primo giorno. E sempre con lo stesso entusiasmo. Questa ampia opera di ricostruzione del suo lavoro rimanda intatto il profilo di un giornalista disincantato il giusto, ironico il necessario. Consumare i tacchi, parlare con tutti, ragionare a fondo sulle cose, sulla loro origine, sulle loro implicazioni, sulle loro conseguenze”.

 

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