Prende avvio la nuova stagione sinfonica della OLES. Tre i classici in programma

Prende avvio la nuova stagione sinfonica della OLES. Tre i classici in programma

29 Ottobre 2021 0 Di Redazione

Con tre grandi classici prende avvio la nuova stagione sinfonica della OLES, con quello che potrebbe essere un “ritorno ad un passato glorioso – come dice il presidente della celebre orchestra leccese Giacomo Fornari. Questa sera, alle ore 20.30, presso il Teatro Apollo a Lecce l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento – OLES sarà diretta da Vittorio Parisi.

In programma: la Sinfonia K 319 n. 33 in Sib maggiore di W.A. Mozart, la Sinfonia n. 94 “La sorpresa” di F.J. Haydn e di F. Schubert la Sinfonia n. 5 in Sib Maggiore D. 485.

Il concerto di apertura dell’ambiziosa stagione sinfonica della OLES, è affidato a Vittorio Parisi, tra i più celebri direttori d’orchestra d’Italia, che conta al proprio attivo collaborazioni con grandi orchestre sinfoniche sia in patria sia all’estero e che aveva già diretto diverse volte la Tito Schipa di Lecce.

I nomi di Haydn, Mozart e Schubert sono sicuramente significativi e sono rappresentanti di un certo modo di fare musica e di intenderla. La “Sorpresa” di Haydn è una sinfonia che si potrebbe dire umoristica se non divertente, in quanto il compositore austro-ungherese scherza con il materiale sonoro creando situazioni acusticamente ilari e divertenti, capaci – come dice il nome della sinfona – di creare effetti sonori inaspettati. La Sinfonia n. 5 di Schubert, invece, è un vero e proprio elogio alla poesia, una carezza musicale, capace di mettere in luce sonorità levigate, brillanti ed accattivanti che trasmettono particolare dolcezza. La sinfonia n. 5, composta da Schubert nel 1816, rappresenta l’anello di congiunzione tra il periodo giovanile e la maturità – se così si può parlare di un compositore scomparso prematuro. Nonostante la bellezza di questa partitura, questo brano fu eseguito per la prima volta postumo a tanti anni dalla morte di Schubert.

La sinfonia n. 33 KV 319 di Mozart rappresenta uno dei rari casi di “ripensamento d’autore”. Scritta nell’ultima fase del periodo salisburghese, fu concepita dapprima in tre movimenti. Una volta giunto a Vienna, il compositore adattò la partitura al modello di Haydn aggiungendo un quarto movimento.

Come dice il presidente della OLES: “Questo è un concerto in cui dall’archetipo di Haydn, attraverso Mozart, si giunge a scoprire il primo Romanticismo. Si tratta di un piccolo caleidoscopio basato su brillanti combinazioni di luci e colori”.

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