Provincia di Lecce senza Centri Pubblici di PMA. “Quando sarà attivo nel Vito Fazzi?”

Provincia di Lecce senza Centri Pubblici di PMA. “Quando sarà attivo nel Vito Fazzi?”

17 Aprile 2022 0 Di Redazione

“Non c’è un solo centro pubblico di PMA (procreazione medicalmente assistita) in tutta la provincia di Lecce. In compenso ce ne sono due privati a distanza di soli 40 chilometri, a Muro Leccese e a Nardò, mentre quello pubblico nell’ex ospedale di Nardò è stato chiuso a marzo di due anni fa. La prospettiva era quella di un trasferimento al Vito Fazzi di Lecce entro giugno 2021 ma, ad oggi, del centro non c’è neppure l’ombra” – a parlare è il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente Mrs.

“A pagare il prezzo di questo immobilismo sono le coppie di Lecce e provincia con problemi d’infertilità, costrette – se possono permetterselo – a rivolgersi ai centri privati per potersi sottoporre alle terapie di fecondazione assistita, oppure a mettersi in lista d’attesa nell’unica struttura pubblica regionale: l’ex ospedale Jaia di Conversano, in provincia di Bari. Ed è un’attesa di almeno sei mesi, del tutto incompatibile con il fattore tempo che è determinante in queste cure – aggiunge il consigliere Pagliaro – di questa incredibile situazione chiedo conto all’assessore alla sanità Rocco Palese, con un’interrogazione urgente che pone domande precise: entro quando verrà attivato il centro PMA del Fazzi; se e quante risorse siano state stanziate per rimpinguare il fondo PMA dell’Asl di Lecce che era ridotto a poco più di duemila euro, praticamente il costo di un solo ciclo di secondo livello. All’assessore chiedo anche se, nelle more dell’attivazione della struttura pubblica nell’ospedale Vito Fazzi, saranno stipulate convenzioni con i due centri privati autorizzati in provincia di Lecce, per garantire il diritto ora negato alle coppie leccesi di poter essere genitori grazie alla procreazione medicalmente assistita sul proprio territorio e con il sostegno economico da parte della Asl. Ma c’è di più: la Regione non consente la mobilità interregionale per la PMA, per cui le cure eseguite fuori regione sono a totale carico dei pazienti. Allo stesso tempo non garantisce la possibilità di curarsi sul territorio, e quindi solo chi ha i soldi per farsi seguire da una struttura privata, può sperare nella gioia di mettere al mondo un figlio. Contro questa ingiustizia mi sono già attivato con due mozioni presentate a dicembre scorso, che aspettano di essere discusse in Consiglio regionale: la prima impegna la giunta a rimpinguare il fondo PMA dell’Asl di Lecce; la seconda prevede la riattivazione della struttura dell’ex ospedale di Nardò nelle more del trasferimento al Fazzi di Lecce. Parliamo di un centro che è stato fiore all’occhiello della sanità pubblica leccese, con una media di circa 500 coppie assistite all’anno – conclude Paolo Pagliaro -. Da due anni, invece, si occupa solo del disbrigo delle pratiche di trasferimento degli embrioni congelati verso altri centri in Italia. Di conseguenza l’equipe medico sanitaria è ridotta quasi all’inattività, con un paradossale dispendio di risorse umane altamente specializzate che si aggiunge alla sofferenza di tante coppie rimaste prive di assistenza”.

 

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