Sit in di protesta contro l’apertura di un impianto di compostaggio dei rifiuti a Masseria Ghetta

Sit in di protesta contro l’apertura di un impianto di compostaggio dei rifiuti a Masseria Ghetta

6 Febbraio 2022 0 Di Redazione

Ipotesi del nuovo impianto di compostaggio a Masseria Ghetta? No, grazie. Il Movimento Regione Salento, insieme al suo presidente Paolo Pagliaro, è tornato in protesta con un sit-in organizzato dinanzi alla Masseria che qualcuno vorrebbe trasformare in un sito di compostaggio dei rifiuti.

Una ipotesi scellerata, questa, poiché a ridosso di centri abitati e vicino a siti di pregio, come la splendida Abbazia di Cerrate a Trepuzzi, oltre alla rinata marina di Casalabate. “Un impianto qui non è pensabile, senza se e senza ma” ribadiscono in coro gli attivisti del MRS.

Grande partecipazione alla manifestazione dove sono intervenuti anche i sindaci di Surbo e Trepuzzi, Giuseppe Taurino e Oronzo Trio, insieme a tanti altri amministratori salentini, dirigenti del Movimento Regione Salento, associazioni ambientaliste e semplici cittadini.

Secondo il consigliere regionale Paolo Pagliaro, promotore nel settembre scorso di una interrogazione in Regione, “quando non si ascoltano le comunità questi sono i risultati. Da parte nostra, in Consiglio regionale abbiamo chiesto di rivedere il progetto alla luce delle esigenze del territorio. Abbiamo anche criticato aspramente il Piano Regionale dei Rifiuti: un piano da medioevo e che va rivisto nel suo complesso. Ci aspettavamo sicuramente una strategia differente in cui utilizzare i rifiuti come risorsa e non un problema. La gestione circolare, su tutte, è il nostro modello: viene utilizzata in tutta Italia e non capisco perché qui non si possa fare. Nella nostra idea non c’è spazio per i grandi impianti. Piuttosto pensiamo a micro impianti, a misura di comunità, ecocompatibili e che possono responsabilizzare al massimo ogni singolo comune. Facendo seguito anche ad alcuni incontro tenuti in Provincia, con l’Assemblea dei Sindaci che ha proposto altri siti alternativi, la nostra battaglia va avanti: i tempi e i modi per rimediare ci sono ancora”.

Ma in coro anche i Primi Cittadini Taurino e Trio che hanno sollevato un altro, decisivo, aspetto, quello relativo alla matrice privata – e non pubblica – del progetto.

“Secondo Ager e Comune di Lecce questo impianto s’ha da fare a tutti i costi. È una loro convinzione, ma non è la convinzione di tutti – chiosa Oronzo Trio. È un’ipotesi che contrasta con gli interessi del territorio e degli operatori economici interessati. Ricordiamoci che siamo su un sito a forte vocazione turistica che un impianto simile rischierebbe di danneggiare in modo irreversibile. Questo aspetto lo abbiamo sollevato in tutte le sedi, anche a giugno scorso quando ho riunito gli operatori del settore e dinanzi al Commissario Grandagliano. Non sono stato ascoltato, ma pazienza: noi andremo avanti. Intanto c’è da capire la natura di questo progetto che deve essere pubblico per avere accesso ai fondi del PNRR, ma ad oggi l’unica ipotesi è quella di un’ATI privata”, conclude il primo cittadino di Surbo.

“Questa è una battaglia bipartisan alla quale abbiamo aderito convintamente – rilancia Giuseppe Taurino. Ringrazio per questo il Consigliere Paolo Pagliaro perché alcune battaglie non devono avere colore politico. E questa è una di quelle. Trepuzzi e Surbo da questo impianto subirebbero un grave danno: impianto di cui noi non conosciamo nulla, se non una proposta di una società privata. Vorremmo capire – e vedere – qual è la proposta di Ager. Siti alternativi ce ne sono eccome e li abbiamo prospettati in Regione, in Provincia e al Comune di Lecce: non si capisce perché ogni nostra proposta è stata sempre bocciata. Noi non abbiamo la sindrome di NIMBY, si tratta semplicemente dire no ad una scelta irrazionale e non condivisibile. La presenza oggi – conclude il Sindaco di Trepuzzi – di tante associazioni, movimenti e cittadini ci incoraggia ad andare avanti e a non arretrare nemmeno di un centimetro”.

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