Utilizzo del kartodromo durante il concerto. “Lo Stato non deroga, ristabilita la verità”

Utilizzo del kartodromo durante il concerto. “Lo Stato non deroga, ristabilita la verità”

15 Novembre 2023 0 Di Redazione

“Veritas filia temporis. La verità è figlia del tempo ed il tempo scopre tutto. Il 17 settembre avevamo posto un’interrogazione al Sindaco di Galatina sull’utilizzo del kartodromo, bene confiscato alla mafia con procedimento definitivo ed affidato all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, (ANBSC), in occasione del concerto dei Negramaro tenutosi il 12 agosto u.s.” – scrivono in una nota congiunta i consiglieri di minoranza Marcello P. Amante, Alessandra Antonica, Anna Antonica, Emanuele Mariano e Loredana Tundo.

“Attesa la risposta che è pervenuta a firma del Sindaco solo il 24 ottobre, abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro con la Prefettura di Lecce, giacché nella risposta, evasiva, confusa nel merito, piena di inesattezze, si faceva riferimento al ‘conforto’ della Prefettura circa le modalità di gestione del procedimento in questione. Quasi a tirare in ballo il Prefetto, cioè lo Stato, nella scelta di ‘derogare’ al codice antimafia che disciplina tale materia con fermezza e rigore. Siamo usciti da tale incontro, non pubblicizzato prima per rispetto del Prefetto e della Prefettura tutta, rafforzati nel convincimento che lo Stato non deroga, e che le funzioni di controllo sugli atti amministrativi messe in campo dalla minoranza sono risultate necessarie a ristabilire la verità e rafforzare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni – aggiungono i cinque consiglieri -. Nel ringraziare la Prefettura per i chiarimenti fornitici, durante l’incontro abbiamo appreso che la stessa Agenzia Nazionale che amministra i Beni confiscati alla mafia il 20 settembre, appena due giorni dopo aver ricevuto per conoscenza la nostra interrogazione, ha inviato una nota molto chiara e incontrovertibile al Sindaco Vergine (nota n. 57668 del 22.09.23). La risposta del Sindaco, (nota n. 60421 del 03.10.23) ha lo stesso tenore della risposta inviata a noi consiglieri di minoranza. Assistiamo sgomenti ad un capovolgimento della verità e all’assoluta inconsapevolezza del Sindaco Vergine della portata del problema posto. Riassumiamo dunque per aiutare a comprendere: i beni confiscati alla mafia sono dati in concessione alle onlus senza scopo di lucro e/o per fini di pubblica utilità anche economicamente con l’obbligo di utilizzare le risorse rinvenute da tale utilizzo per fini sociali o per il fondo unico per la lotta alle mafie; il Prefetto Bruno Corda, direttore della ANSBC scrive il Comune non poteva e non doveva sub concederlo a terzi smentendo categoricamente e chiaramente le affermazioni del Sindaco Vergine; il bene è stato concesso con solo atto di indirizzo della Giunta n. 304 del 9 agosto (presenti Vergine, Anselmi, Perrone, Palombini, Lisi); nessun atto di convenzione è stato firmato dagli uffici competenti e non c’è nessuna determina di affidamento in concessione; la società ha dunque utilizzato il bene confiscato alla mafia per parcheggi a pagamento in assenza di convenzione (la domanda precisa sarebbe: chi ha dato loro le chiavi?)”.

I consiglieri ribadiscono come “il subdolo tentativo di tirare in ballo la Prefettura e l’Agenzia Nazionale per l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia è miseramente fallito. È arrivata invece la verità che è figlia del tempo e noi sentiamo il bisogno di andare fino in fondo. Ragione per cui abbiamo chiesto al Prefetto Corda di essere ascoltati. Il Sindaco Vergine mostra in questa occasione assoluta inadeguatezza, spregio per le istituzioni e poco senso dello Stato. La capacità di sovvertire la verità con supponenza e arroganza non basterà e non ci fermerà nel compimento dei nostri doveri. Chiediamo attraverso questa nota pubblica che il Sindaco ponga in essere con immediatezza tutti gli atti necessari all’annullamento in autotutela (per l’Ente si intende) della Delibera 304, avviando l’iter del recupero delle somme, che devono, per legge, essere destinate a scopi sociali e al contrasto delle mafie e delle criminalità in genere – concludono i cinque esponenti della minoranza -. Nel caso in cui il Sindaco dovesse perseverare con l’atteggiamento mistificatorio ed elusivo della legge rispetto al codice antimafia saremo costretti a notiziare le autorità competenti al fine di garantire l’interesse dei cittadini e dello Stato”.

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