“Vogliamo un polo bibliotecario unico”. Nardò e le strategie sul tema biblioteche e Crsec

“Vogliamo un polo bibliotecario unico”. Nardò e le strategie sul tema biblioteche e Crsec

7 Dicembre 2020 0 Di Redazione

“Chi dice che l’amministrazione comunale voglia chiudere una biblioteca, si sbaglia di grosso. Al contrario l’amministrazione vuole dotare Nardò di un polo bibliotecario moderno, dotato di servizi efficienti, che possa garantire agli utenti (in gran parte studenti) la possibilità di frequentare una biblioteca in ogni ora del giorno.

Un polo bibliotecario unico, che sia capace di essere in rete con altri soggetti, così come suggerito da ogni buona prassi di attività culturale”. Così l’assessore alla Cultura Ettore Tollemeto spiega le strategie dell’amministrazione comunale sul tema delle biblioteche in città e la mancata firma del protocollo sul Centro Servizi Culturali e Bibliotecari dell’ex chiostro dei Carmelitani.

“Per dirla in maniera ancora più chiara – continua – la filosofia di Community Library non offre alternative: l’offerta bibliotecaria deve essere in rete. Per questa ragione il Comune di Nardò ha chiesto di acquisire l’intera dotazione di libri che, dal 2010, è in comodato d’uso alla comunità neretina ed è custodita dal Crsec. Con la definitiva cessione, oltre a scongiurare eventuali deprecabili dispersioni, l’amministrazione può avviare una serie di investimenti e di azioni indispensabili, tra cui la catalogazione dell’intero patrimonio nel Sistema Bibliotecario Nazionale SBN, nel quale è già presente la Biblioteca Comunale “Vergari”. Fino ad oggi questo non è stato possibile e, di fatto, le attività Crsec – pur lodevoli, continue e apprezzate – sono avulse dall’insieme di strategie avviate dall’amministrazione comunale per promuovere lo studio e la lettura. Ciò è inconcepibile, perché in questo modo Nardò offre servizi che non si adattano alle esigenze dell’utenza, a partire dagli orari di apertura. Così come è impensabile che nella vicina Galatone ci sia qualcuno che abbia come obiettivo quello di scippare i libri a Nardò Sarebbe uno sgarbo istituzionale grave, sicuramente estraneo alla forma mentis dell’amministrazione galatonese.

“L’amministrazione Mellone, d’altronde, ha investito molto nelle politiche della lettura. Oltre ad aver avviato un investimento da 1 milione di euro sulla “Vergari”, che diventerà una Community Library, l’assessorato alla Cultura in questi anni ha sviluppato una serie di progetti. Nardò ha vinto il bando Mibact per Città del Libro 2018, si è distinta per aver rilanciato il Salento Book Festival e ha accolto al castello il Centro Studi “Vittorio Bodini”. Ha poi avviato una strategia, nota col brand “Librarsi”, con la quale sostiene presentazioni di libri a cura dei musei, delle librerie e di varie associazioni. In questi mesi, inoltre, ha investito nell’acquisto di libri dalle rivendite locali (7000 euro) rinforzando l’offerta delle biblioteche locali con testi acquistati su indicazione di utenti e operatori. Ha avviato “la Biblioteca va al parco” e sta sviluppando “La biblioteca va a scuola”, progetto per il quale ha acquistato 1200 testi per le materne, che verranno suddivisi tra i plessi scolastici. Inoltre, ha consegnato a domicilio centinaia di libri alle famiglie più svantaggiate. Queste azioni confermano ancora una volta la fortissima attenzione dell’amministrazione per il mondo del libro e della cultura.

“La strategia per il presente e per il futuro, alla luce di ciò, – spiega ancora Ettore Tollemeto – non può essere quella di tutelare l’interessi di pochi ma, al contrario, quella di assicurare il diritto di fruizione a tutti, in ogni ora del giorno. Per questo abbiamo deciso, nonostante l’iniziale intenzione di rinnovare il protocollo così com’era, di attendere l’insediamento della nuova Giunta regionale, in modo da ridefinire, con una chiara strategia politica, il ruolo del Cresc nella nostra città e anche il passaggio di proprietà dei volumi, come già richiesto a giugno scorso. Se qualcuno pensa che Nardò voglia rinunciare alla gloriosa biblioteca degli anni ’80, si sbaglia. Nardò vuole una eccellente biblioteca, che sia al passo con i tempi e che sia parte integrante di un unico polo bibliotecario, capace di fornire servizi avanzati all’utenza locale e nazionale”.

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