“L’Artico sentinella del Pianeta”: al Polo 3 di Galatina si parla di cambiamento climatico con il CNR

“L’Artico sentinella del Pianeta”: al Polo 3 di Galatina si parla di cambiamento climatico con il CNR

16 Marzo 2024 0 Di Redazione

L’Istituto Polo 3 di Galatina ha avuto l’opportunità di incontrare, lo scorso 14 marzo, il dott. Antonio Donateo, fisico dell’Atmosfera e ricercatore presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR), operante presso la base scientifica di Ny-Ålesund.

Ny-Ålesund è situata sull’isola di Spitsbergen, nella parte settentrionale dell’arcipelago delle Svalbard, in Norvegia. È considerata la località abitata più settentrionale del mondo e si trova a circa 1.200 chilometri dal Polo Nord.

Essa ospita ricercatori provenienti da tutto il mondo. Essendo una delle stazioni di ricerca più settentrionali del pianeta, attrae scienziati interessati a studiare diverse discipline, tra cui la glaciologia, la biologia marina, l’astronomia, l’atmosfera, e i cambiamenti climatici. La base è utilizzata da vari paesi che hanno lì stabilito le proprie stazioni di ricerca. Tra questi, si annoverano la Norvegia, che gestisce la stazione principale, la Corea del Sud, il Giappone, la Cina, l’Italia, la Germania, la Francia, il Regno Unito e altri. Questa collaborazione internazionale rende Ny-Ålesund un centro importante per la ricerca polare e per lo studio dei cambiamenti climatici a livello globale.

Durante questo incontro, grazie all’esperienza del dott. Donateo, gli studenti hanno avuto accesso alle informazioni più recenti riguardanti le ricerche condotte nell’Artico sui cambiamenti climatici e sulle loro cause.

Considerando l’obiettivo 13 dell’Agenda 2030, “Agire per il Clima”, l’istituto aveva già approfondito le questioni ambientali attraverso una videoconferenza con i ricercatori italiani a bordo della nave LAURA BASSI, situata nell’Antartico. Il dott. Donateo ha completato questo viaggio nelle zone più fredde del pianeta portandoci dal Polo Sud al Polo Nord, mettendo in luce il ruolo cruciale di questa regione come sentinella del nostro Pianeta, affrontando e anticipando i pericoli del surriscaldamento.

La dottoressa Tessa Viglezio, acting station leader di nazionalità svizzera, in videoconferenza, ha salutato i ragazzi parlando della sua collaborazione con la squadra tedesca – il suo intervento è stato breve perché impegnata in una missione proprio in quel giorno. La missione che in quella giornata doveva aver luogo, avrebbe dovuto necessariamente svolgersi durante quelle ore per le temporanee condizioni metereologiche favorevoli.

L’esperienza nel suo complesso ha promosso nei ragazzi personali riflessioni sui comportamenti umani e sulle abitudini che influenzano l’equilibrio delicato della natura. Hanno anche potuto constatare di persona come anche una piccola variazione di temperatura possa scatenare una serie di conseguenze imprevedibili.

Insieme, hanno compreso che la Natura dispone delle risorse necessarie per rispondere alla sfida e recuperare la sua vitalità originaria, con l’aiuto di un’umanità più consapevole e rispettosa.

Armati di conoscenza e consapevolezza, i ragazzi hanno colto l’opportunità di agire, dimostrandosi pronti a impegnarsi per un futuro più verde e sostenibile.

La classe 3B attraverso le parole di Maria Chiara Mandorino ha così commentato: “Che straordinaria esperienza! Il dott. Antonio Donateo ci ha fatto riflettere sull’importanza dell’effetto serra naturale nel mantenere la temperatura media della Terra intorno ai 15°c, ci ha spiegato, con dovizia di particolari, come l’aumento del riscaldamento globale sia principalmente attribuibile all’uso diffuso dei combustibili fossili, alla produzione energetica, al traffico veicolare e all’allevamento intensivo. Queste attività generano emissioni di gas serra, come anidride carbonica, protossido di azoto e metano che hanno un impatto diretto sul clima globale. Uno degli esempi più lampanti di questo impatto è lo scioglimento dei ghiacci, soprattutto nell’Artico. Questo fenomeno ha gravi conseguenze sulla fauna e sulla flora della regione, compromettendo gli equilibri naturali. Che dispiacere sapere che la volpe bianca è vittima dei predatori a causa della sua incapacità di mimetizzarsi nella neve sempre più esigua e l’orso bianco che con la rapida riduzione dell’estensione e della densità del ghiaccio marino, ha sempre più impedimenti a cacciare ponendo a rischio la sua sopravvivenza! Allo stesso modo, il fenomeno noto come “blanching” dei coralli, ci ha spiegato il dott. Donateo, è causato principalmente dallo stress termico e dall’acidificazione degli oceani, questi ultimi minacciano gli ecosistemi marini, mettendo a rischio la biodiversità e la sopravvivenza di numerose specie, tra cui le balene, che svolgono un ruolo cruciale nell’equilibrio degli oceani. Le loro carcasse, una volta morte, si depositano sul fondale marino, contribuendo a sequestrare grandi quantità di carbonio per lunghi periodi di tempo. Questo processo aiuta a ridurre la quantità di CO2 nell’atmosfera e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Il dott. Donateo ci ha ricordato che ogni organismo marino, grande o piccolo, svolge un ruolo unico e prezioso nell’ecosistema globale degli oceani. La conservazione della biodiversità marina è essenziale per garantire la salute a lungo termine degli oceani e del pianeta nel suo complesso. Abbiamo scoperto, grazie a questa esperienza, che anche noi possiamo fare molto se vogliamo: più mezzi pubblici, meno auto, più verdure, meno carni, insomma comportamenti più responsabili perché altrimenti la temperatura globale aumenterà sempre di più con tanti effetti disastrosi. Abbiamo osservato come ad esempio per un possibile innalzamento del livello del mare, le coste del nostro Salento potrebbero essere sommerse facendoci perdere le preziose città sulla costa, un’acidificazione delle acque potrebbe portare a danni gravissimi per gli habitat naturali di tutte le specie viventi marine dei nostri mari, e un aumento degli eventi meteorologici estremi potrebbero portare a catastrofiche conseguenze per tutti. Adesso siamo più consapevoli che tanti ricercatori lavorano con passione e con dedizione a monitorare la salute del nostro pianeta, a scoprire i segreti che esso nasconde, a guidarci verso comportamenti che possano mitigare gli effetti dannosi del cambiamento climatico e a proteggere il nostro pianeta per le generazioni future. Questa esperienza è stata estremamente interessante, offrendo non solo un’opportunità di approfondimento degli argomenti studiati nel corso degli anni, ma anche un viaggio virtuale lungo 5244,70 km, utile non solo nel nostro presente, ma anche punto di partenza per il nostro vivere da futuri cittadini responsabili”.

 

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