Lecce riconosce la cittadinanza onoraria al ricercatore Patrick Zaki

Lecce riconosce la cittadinanza onoraria al ricercatore Patrick Zaki

10 Febbraio 2021 0 Di Redazione

“Lecce riconoscerà la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, ricercatore egiziano dell’Università di Bologna, ingiustamente detenuto al Cairo per le sue opinioni, prigioniero di coscienza – dichiara il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini – Crediamo che la nostra città, con il suo tessuto civico fortemente impegnato a sostegno della causa, possa adottare in consiglio comunale all’unanimità questo atto, simbolico ma carico di significati, unendosi alle numerose città italiane che già hanno provveduto a concedere la cittadinanza a Zaki: Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Ferrara, Bari e tante altre.In occasione del primo anniversario dell’arresto di Patrick, Lecce è stata un centro importante di proposta e mobilitazione, con la campagna promossa da Conversazioni sul Futuro, ‘Poster for tomorrow’ e Amnesty, alla quale il Comune ha aderito e offerto sostegno. I poster sono affissi in questi giorni alle plance collocate sui viali della città. Prima ancora, dal giugno dello scorso anno, è stato affisso su Palazzo Carafa uno striscione per chiedere la liberazione di Patrick. In queste ore è giunto l’appello per la concessione della cittadinanza onoraria sottoscritto da Movimento Europeo.it, Humanfirst.it, Fondazione Emmanuel, Terzo Millennio, Camera a Sud, che vogliamo raccogliere.
Da tempo, inoltre, la mobilitazione a favore della liberazione di Patrick Zaki è stata sposata da diverse forze politiche rappresentate in Consiglio comunale, e sono sicuro che la proposta di concessione della cittadinanza onoraria potrà trovare unanime adesione come avvenuto nelle altre città italiane. Quella per il rispetto dei diritti umani, infatti, è una battaglia che non ha colore politico.
Chiudo esprimendo un auspicio ulteriore: che il prossimo governo possa valutare attentamente il conferimento della cittadinanza italiana a questo giovane ricercatore, con la conseguente acquisizione dei diritti connessi, e possa adottare tutte le iniziative diplomatiche necessarie per giungere alla liberazione”.

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