Più iscrizioni che cancellazioni nel numero delle imprese italiane

Più iscrizioni che cancellazioni nel numero delle imprese italiane

18 Novembre 2020 0 Di Redazione

Gli ingranaggi dell’economia italiana procedono a velocità diverse. L’emergenza sanitaria innescata dal Covid-19 ha determinato, in alcune aree del Paese, una progressiva contrazione delle imprese, mentre, in altre, le aperture di nuove aziende superano le chiusure.

Si registrano più iscrizioni, che cancellazioni al Registro Imprese e il saldo della nati-mortalità delle attività economiche resta positivo in Italia.

Lo studio condotto da Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio Economico Aforisma (school of management, associata Asfor), prende in esame tutte le imprese attive, cioè quelle iscritte in Camera di Commercio, che esercitano l’attività e non risultano avere procedure concorsuali in atto.

Si tratta, dunque, di un sottoinsieme dello stock delle imprese registrate. La variazione tendenziale è la variazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (variazione annuale).

Risulta positiva in Campania (+1,30 per cento), Sicilia (+1,21), Lazio (+0,94), Puglia (+0,54), Sardegna (+0,46), Calabria (+0,40), Trentino-Alto Adige (+0,21), Abruzzo (+0,05), Basilicata (+0,03), mentre è negativa in Umbria (-0,05), Toscana (-0,32), Piemonte (-0,46), Liguria (-0,49), Lombardia (-0,56), Veneto (-0,58), Emilia Romagna (-0,64), Friuli Venezia Giulia (-0,81), Marche (-0,94), Valle D’Aosta (-1,08), Molise (-1,10).

Riguardo alle province, il trend è positivo a Napoli (+2,03), Catania (+1,97), Caserta (+1,40).Al 13° posto, si classifica la provincia di Taranto (+0,92), al 14° quella di Lecce (+0,80), al 19° quella di Brindisi (+0,61), al 20° quella di Bari (+0,56), al 40°, in territorio negativo, quella di Foggia (-0,04). Le ultime tre province italiane sono Sondrio (-1,53), Rovigo (-1,54), Mantova (-2,03).

Riguardo ai settori, crescono i comparti delle costruzioni (6.621 imprese in più); delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+5.563); del noleggio e dei servizi di supporto alle imprese (+4.729); delle attività immobiliari (+3.879). In flessione, invece, il commercio(13.268 imprese in meno); l’agricoltura (-6.624); le attività manifatturiere (-5.575).

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