Coni e Fipav alle commissioni regionali: “Riaprire le palestre delle scuole”

Coni e Fipav alle commissioni regionali: “Riaprire le palestre delle scuole”

17 Febbraio 2021 0 Di Redazione

Lo sport dilettantistico pugliese è totalmente fermo da ottobre per le misure anticovid e il comparto – 207mila tesserati, 10mila associazioni dilettantistiche, in forte diminuzione nell’ultimo anno – si ritrova nell’impossibilità economica di disputare i campionati 2021. Un quadro desolante quello illustrato dal presidente del CONI Puglia, Angelo Giliberto, ascoltato dalle commissioni sport (terza) e istruzione (sesta) del Consiglio regionale, convocate in seduta congiunta dai presidenti Antonio Tutolo e Donato Metallo. L’incontro, sollecitato dai consiglieri Caracciolo, Longo e Tupputi ha consentito ai vertici del sistema sportivo regionale di lanciare l’allarme sulla crisi causata dalla pandemia. Con Giliberto, sono intervenuti i dirigenti della Fipav.
In attesa del nuovo DPCM e nell’auspicio che introduca misure e chiusure meno stringenti dopo il 4 marzo – prevedendo la riapertura delle palestre, comprese quelle scolastiche – Giliberto ha rivolto diverse richieste alla Regione, a cominciare dai rimborsi a fattura per le Asd che nella finestra estiva di attività, da maggio a settembre 2020, hanno dovuto affrontare spese per mettere in atto i protocolli di sanificazione, prevenzione e sicurezza. Uno sforzo analogo a quello già compiuto nel 2020: contributi regionali a fondo perduto a cento associazioni, per 1milione 110mila e euro in totale.
Si chiede inoltre di considerare gli atleti nel piano vaccinale regionale e di definire una convenzione con le farmacie per i tamponi ai tesserati.
Altro nodo, la chiusura delle 250 palestre scolastiche che prima del covid ospitavano nel pomeriggio allenamenti e competizioni delle società dilettantistiche. Il problema riguarda in particolare la pallavolo: quasi l’80 per cento del volley giovanile è praticato nelle palestre delle scuole, hanno spiegato il presidente regionale Fipav Paolo Indiveri, il presidente del comitato Bari-Foggia Danilo Piscopo e il responsabile nazionale del settore scuola e promozione Stefano Bellotti. La Regione viene sollecitata ad assumere un ruolo di coordinamento tra i vari soggetti istituzionali legati alla partica sportiva, a creare una cabina di regia che dovrebbe verificare i protocolli anticovid predisposti dalle Federazioni, definire linee guida uniformi in tutta la Puglia e sbloccare i corsi per l’abitazione all’uso dei defibrillatori.
Sarebbe urgente, inoltre, coinvolgere l’Anci e i Comuni nella gestione delle palestre scolastiche in orari extracurricolari. Con l’autonomia degli istituti, le Federazioni non hanno più l’Usr come interlocutore, ma ciascuno dei dirigenti e di fronte alle responsabilità del caso, si verifica nei fatti il paradosso di scuole aperte alle lezioni sia pure in periodo di pandemia, ma chiuse allo sport a causa della pandemia. Nei settori giovanili, dal momento che le classi d’età sono praticamente le stesse, alunni che di mattina vengono considerati covid free e ammessi alla frequenza fino alle 14, due ore dopo, dismesso lo zainetto coi libri a vestita la tuta, non possono entrare perché potenziali “untori”.
Il diritto alla salute è fondamentale, ma va coniugato con altri diritti, osservano i dirigenti sportivi, che hanno sottolineato i benefici delle attività di training e dell’agonismo sulla salute dei giovani, sulla prevenzione delle malattie e sulla condotta di corretti stili di vita. Tra il 2013 e il 2018, l’impegno delle discipline sportive dilettantistiche ha consentito di abbassare in Puglia al 48 per cento la soglia dell’obesità infantile, superando l’obiettivo del 52 per cento, ha ricordato il presidente Giliberto.
L’appello del Coni e della Fipav è stato registrato dalle Commissioni, ma si scontra con l’incompetenza della Regione per gran parte delle problematiche sollevate. Quello che l’ente può fare, secondo il presidente Tutolo, è rappresentare queste esigenze a livello nazionale, portarle all’attenzione del Ministero nella Conferenza Stato-Regioni, impegnarsi a “intervenire su chi decide”.

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