Il Chiostro degli Agostiniani di Lecce ospita la “Serata Strega”

Il Chiostro degli Agostiniani di Lecce ospita la “Serata Strega”

19 Luglio 2021 0 Di Redazione

Lunedì 19 luglio, alle 20, il Chiostro degli Agostiniani di Lecce ospiterà la “Serata Strega”, per la rassegna letteraria del Comune, Agostiniani Libri, che rientra nel cartellone delle iniziative promosse dall’Amministrazione, Lecceinscena.it. Organizzata in collaborazione con il Festival Armonia, ospiterà il neo-vincitore del Premio Strega 2021 Emanuele Trevi che ha convinto tutti con il suo romanzo “Due vite” (Neri Pozza) e le due semifinaliste Lisa Ginzburg e Alice Urciolo, presenti in dozzina rispettivamente con “Cara Pace” (Ponte alle Grazie) e “Adorazione” (66thand2nd).
A dialogare con i tre autori saranno Mario Desiati, scrittore e direttore artistico del Festival Armonia, e Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci che promuove il Premio Strega.
“Due vite” di Trevi si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature, ne ridisegna i tratti, ne mostra anche le differenti condotte. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell’unicità di questo libro non stanno nell’impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l’amicizia. Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Carbone e Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all’ultimo trasparente e felice, quel legame che accade quando «Eros, quell’ozioso infame, non ci mette lo zampino».
In “Cara Pace” della Ginzburg, Maddalena, la sorella maggiore, è timida, sobria, riservata. Nina, di poco più piccola, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un’assenza difficile da accettare. Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma. È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace, decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto. Finalmente sola con se stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita.
“Adorazione” della Urciolo è ambientato a Pontinia, piccolo centro di fondazione fascista nel mezzo dell’Agro Pontino, dove la giovane Elena è stata uccisa dal fidanzato. A distanza di un anno, i suoi amici sono ancora divisi tra il dolore di quel trauma e il bisogno di un’adolescenza normale. Nell’arco di un’estate afosa, vissuta fra le architetture metafisiche di Pontinia e di Latina e le sensuali dune di Sabaudia, e con Roma, la grande città, sullo sfondo, si intrecciano i loro destini. C’è Diana, con la sua voglia sulla gamba che la rende tanto insicura e c’è la sua migliore amica Vera, che sembra invece non aver paura di niente. Ci sono Giorgio, il fratello di Vera, che era innamorato di Elena e non lo ha mai detto a nessuno, e Vanessa, cugina di Giorgio e Vera e migliore amica di Elena. Intorno a loro una comunità ancora regolata nel profondo da valori patriarcali perfettamente interiorizzati, una comunità dove le famiglie sono spesso tenute insieme solo dall’ipocrisia e dal silenzio. Le ragazze e i ragazzi dovranno così crescere, perdersi e ritrovarsi da soli.

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