PMA: fondi esauriti per Asl Lecce. Nessun centro pubblico e due privati

PMA: fondi esauriti per Asl Lecce. Nessun centro pubblico e due privati

3 Luglio 2022 0 Di Redazione
“Mentre il centro di procreazione medicalmente assistita nell’ex ospedale di Nardò è fermo, e quello nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce annunciato per giugno 2021 resta un miraggio, le coppie leccesi e salentine con problemi d’infertilità sono costrette a rivolgersi ai centri a pagamento” – dichiara il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente MRS.
“È un’ingiustizia che ho denunciato fin da aprile scorso, quando ho presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla sanità Rocco Palese, per chiedere conto della scelta della Regione Puglia di autorizzare due strutture private a distanza di soli 40 chilometri, a Muro Leccese e a Nardò – aggiunge Pagliaro – su questa vicenda sta facendo luce la magistratura, dopo il ricorso al Consiglio di Stato di una società concorrente di quella che ha ottenuto l’autorizzazione per il centro privato di Muro Leccese. Vogliamo vederci chiaro per poter dare risposte alle coppie a cui viene negato il diritto alla Pma, a meno che non possano permettersi di pagare di tasca propria, senza sostegno pubblico. È un problema che mi sta particolarmente a cuore perché preclude il sogno di diventare genitori. Mi ero attivato già a dicembre scorso con due mozioni: la prima per chiedere la riattivazione del centro Pma di Nardò, ridotto all’inerzia nonostante fosse una struttura d’eccellenza ed un fiore all’occhiello della sanità pubblica leccese; la seconda per sollecitare lo stanziamento di nuovi fondi per l’Asl Lecce, da destinare ai percorsi pubblici di procreazione medicalmente assistita, visto che erano rimasti in cassa poco più di duemila euro, nel frattempo esauriti e non rifinanziati. Mi auguro – conclude il consigliere Pagliaro – che nelle sedute di Consiglio regionale convocate per martedì e mercoledì prossimi le mie mozioni e la mia interrogazione vengano finalmente discusse, e la Regione faccia chiarezza su una vicenda grave, che tocca la sfera più intima della vita di coppia ma anche il futuro di questa nostra terra in drammatica crisi di natalità”.
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